martedì 6 settembre 2016

The Walking Dead, recensione vol. 1-5


The Walking Dead
recensione, vol. 1-5

Ciao a tutti, oggi vi parlerò dei primi cinque albi di The Walking Dead ovvero:
1- Risveglio nella città dei morti
2- Uccidere o morire
3- La fattoria di Hershel
4- Un posto sicuro
5- Un taglio al passato

Come è ovvio che sia, la trasposizione televisiva di The Walking Dead è molto diversa dalla controparte cartacea. Lo è per i libri e lo è pure per i fumetti, come sempre quando si esporta una storia su un media differente vanno fatti adattamenti e modifiche in modo tale da rendere il prodotto appetibile per gli utenti di quel media, in questo caso i telespettatori.


Ma parliamo del fumetto!

Il fumetto è sceneggiato da Robert Kirkman e disegnato da Tony Moore, prima, successivamente da Charlie Adlard.
Molti avranno in mente la trama di The Walking Dead perché hanno visto la serie, oppure ne avranno una qualche idea o molto più facilmente si conosce il tema di cui tratta l'opera di Kirkman: gli zombie.
Ma se non ne avete mai sentito parlare? Be, se questo è il vostro caso sappiate che la storia narra le vicende del vice-sceriffo Rick Grimes, di coloro che gli stanno intorno, di come sopravvivono all'apocalisse zombie e come da essa vengono cambiati.


Il bello di questi fumetti è che trovate sempre alla fine del volume un commento dell'autore, una qualche curiosità sulla pubblicazione, o le intenzioni di Robert Kirkman su come voleva far proseguire la serie. Una cosa che lo sceneggiatore ribadisce spesso è proprio il cambiamento dei protagonisti a causa degli zombie, la loro evoluzione (o involuzione in qualche caso), la trasformazione della vita quotidiana.

Per quanto l'impatto della serie tv possa essere maggiore, l'essere invasi dai suoni e dai versi degli zombie e la sensazione di oppressione che può darti un'opera horror di quel tipo, devo dire che non può reggere il confronto con il fumetto.
Perché? 
Soldi. Qualcuno certamente starà pensando perché parlo di soldi in un frangente nel quale sembra non avere alcun significato.
Innanzitutto in un fumetto si può rappresentare praticamente ogni cosa, l'unico limite è la fantasia, non il budget. Gli zombie sono veramente tanti e non capiterà mai un numero senza non-morti. Così come le ambientazioni, l'uso di mezzi, non si ha alcun limitazione basta disegnarlo.
Il denaro non influenza solo questo: il fumetto ha un costo.
È da tenere in considerazione! Il lettore deve essere invogliato ad acquistare un altro numero, e per farlo deve uscire di casa e spesso deve utilizzare anche l'automobile per andare a comprarlo, per una serie tv basta sedersi sul divano, ed è pure gratis per il telespettatore!
Questo ha sicuramente un effetto sull'opera cartacea. Quale?
L'assenza di momenti morti. Mi viene quasi da sorridere visto che è un fumetto che parla proprio di morti.
Battute a parte, il ritmo è sempre incalzante, tanto da voler sempre vedere come prosegue, come va avanti, come usciranno i superstiti da una determinata situazione.

I primi cinque numeri che sto prendendo in considerazione per questa recensione sono "altalenanti" per quanto riguarda i disegni, soprattutto quelli di Tony Moore. Quando ci si è abituati ormai al suo stile, subentra come disegnatore Charlie Adlard. Inizialmente questo da una leggera sensazione di fastidio, dato che ci si affeziona facilmente ai protagonisti. Vederli rappresentati diversamente lascia un po' spaesati e molti personaggi risultano troppo simili, per fortuna Adlard migliora il proprio tratto andando avanti, senza contare che è riuscito a trovare degli espedienti per rendere i personaggi più riconoscibili l'uno dall'altro facendoli diventare veramente unici.
Nel complesso lo sviluppo che ha avuto Charlie Adlard nelle capacità di disegno lo ha fatto diventare un disegnatore migliore di Tony Moore, qui su The Walking Dead almeno, non conosco altre loro opere!


Non ho parlato quasi per niente della trama, se non per un piccolo abbozzo, ma preferisco sia così. Gli appassionati della serie tv troveranno molte sorprese e differenze rispetto a quello che sono abituati a vedere in televisione, per tutti gli altri invece, per quelli che non hanno mai visto un episodio, questo è un ottimo fumetto, appassionante al punto giusto da farlo entrare nella vostra libreria.
Detto questo vi saluto, ciao e alla prossima!


*ENRICO*

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