martedì 15 novembre 2016

Recensione Neonomicon

Recensione
Neonomicon
Ciao a tutti! Bentornati su Codex Ludus! Oggi vi parlerò di una graphic novel horror di Alan Moore e Jacen Burrows: Neonomicon.
Dal nome si può ben intuire il tema lovecraftiano, sapete il Necronomicon.
Gli autori non solo ne sono appassionati, di H.P. Lovecraft, ma il fumetto parla di lui in molte parti. I richiami allo scrittore di Providence quindi non saranno velati ne tanto meno citazioni di contorno, anzi saranno il componente fondamentale per questa storia... o forse dovremmo dire storie?
Vi starete chiedendo il perché di questa mia domanda, il motivo è semplice: le storie sono due.
Al termine della prima storia, "Il Cortile", troverete la copertina di "Neonomicon", il fumetto che da nome alla graphic novel.
Ma qui sorge un'altra domanda: « Perché non ho parlato direttamente di due storie? »
Il motivo per il quale non ho parlato di due fumetti è perché i due racconti sono legati tra loro, inoltre è la stessa motivazione che ha portato la casa editrice a raccogliere le due opere in unico volume.
Due racconti ma nel contempo un'unica storia.


Partiamo dalla prima:
Il Cortile

Questo racconto narra dell'agente del FBI Aldo Sax e delle sue investigazioni a Red Hook.
Sta investigando su dei casi di omicidio con lo stesso modus operandi, ma compiuti da persone differenti. I vari assassini non si conoscevano, non hanno legami tra loro e non hanno avuto la possibilità di conoscere i dettagli degli altri omicidi attraverso i media, quindi non sono degli imitatori. Ma come sono possibili quindi degli omicidi totalmente uguali?
Dei presupposti da thriller/giallo, ma che con il proseguire della narrazione diventeranno sempre più foschi, aprendo scenari del tutto inaspettati, non mancheranno i colpi di scena.

E ora la seconda storia
Neonomicon
Non posso dirvi l'inizio di questo racconto senza spoilerarvi completamente "Il Cortile", quindi evito di farlo, e vi parlerò della trama di questo secondo fumetto in maniera generica.
Questo seconda storia narra degli agenti Lamper e Brears. Fin da subito vi è un'immersione nei temi lovecraftiani: l'agente Brears capisce che molti degli avvenimenti che stanno di fatto accadendo sono in un qualche modo legati H.P. Lovecraft e ai suoi racconti.
In questo secondo racconto la tematica sessuale è molto pressante, vi è persino una discussione (che io credo sia un opinione di Alan Moore, l'autore) che sostiene che la tematica sessuale sia molto presente, ma velata, nei racconti di Lovecraft, anche se di fatto lo scrittore di Providence non ne parla mai.

Il primo fumetto mi è piaciuto molto, cosa che non mi sento affatto di dire del secondo. Entrambi sono horror, anche se in modo diverso, il primo punta più al fattore psicologico il secondo è fisico, carnale ma non è questo che non me lo ha fatto piacere: è il clima del secondo, quando lo avrete letto vi renderete conto che più che una storia su i miti di Cthulhu è una sorta di doppio distorto del cristianesimo. Purtroppo non posso dirvi altro, ma quando lo avrete letto noterete moltissime analogie.

Vi consiglio di dargli una letta, è una buona graphic novel, oltre che un buon horror, se poi vi piace il tema lovecraftiano questo fumetto fa proprio per voi!
Detto questo devo proprio salutarvi...Ciao e alla prossima!


*ENRICO*

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