giovedì 15 dicembre 2016

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi, Dillo alla Luna

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi
Dillo alla Luna
di
Melissa Pratelli 
Ciao a tutti! Bentornati su Codex Ludus. È tornata la nostra rubrica in collaborazione con Dark Zone! Questa settimana abbiamo una nuova "giornata con l'autore"... un'autrice in questo caso: Melissa Pratelli, alla quale abbiamo posto alcune domande, e in più ci ha concesso degli estratti dal suo libro "Dillo alla Luna".
E ora... che il nuovo episodio di Luoghi da sogno abbia inizio!

1. Dove è ambientato il tuo romanzo? Perché lo hai scelto?
Il romanzo è ambientato in epoca contemporanea negli Stati Uniti, per la precisione nello stato dell’Indiana tra due piccoli paesi chiamati Fortville e Pendleton. Ho scelto quest’ambientazione dopo diverse ore passate su google maps. Mi servivano determinate caratteristiche per la storia che avevo in mente, in particolare due paesini vicini che si potessero raggiungere in breve tempo ed entrambi con una scuola superiore. L’ambientazione straniera, invece, è un punto comune di tutti i miei romanzi, anche “Ancora un po’ di Charlie” si svolge negli States, in particolare a New York. 
Non so, gli Stati Uniti mi sembrano sempre i più adeguati alle mie storie!

A proposito di "Ancora un po' di Charlie" ecco qui un comodo link per il libro in questione. Proseguiamo con l'intervista!

2. Da cosa è ispirata l’ambientazione? 
Si tratta della storia di due ragazzi che frequentano l’ultimo anno di liceo perciò i luoghi principali sono quelli che fanno parte del loro quotidiano. C’è da dire, però, che il loro quotidiano esula un po’ dalla normalità, specie per James, spesso in ospedale e Raine, la cui casa è una sorta di prigione dorata. Ogni luogo descritto nel romanzo è pensato per essere cucito addosso ai protagonisti e alle loro vite.

3. Hai mai pensato di scriverlo in un altro tempo o luogo arrivando a cambiare genere al tuo romanzo? (es. ambientazione fantastica, fantascientifica, immaginaria, in un mondo distopico, in quello attuale, ecc)
Onestamente no. Ambientarlo in un altro luogo non rappresenterebbe un problema in quanto le tematiche sono attuali un po’ ovunque, bisognerebbe solo aggiustare qualche particolare. Per quanto riguarda il tempo, sarebbe un po’ più difficile, più che altro per l’esperienza vissuta dalla protagonista. Il genere non potrebbe essere altro che romance, invece.

4. Riesci ad immaginare la tua storia nel passato? 
Come dicevo prima, la tematica dell’amore è universale e va bene in ogni epoca, ma ciò che caratterizza il vissuto della protagonista forse non sarebbe possibile in epoca troppo lontana nel passato.

5. Riesci ad immaginare la tua storia nel futuro?
Probabilmente sì. Non vedo perché non possa adattarsi ad un momento futuro, saranno poi i lettori a darmi la loro opinione in merito!

6. Tre posti in cui vorresti ambientare i tuoi prossimi libri?
Torino prima di tutto. Sarà l’ambientazione per un nuovo urban fantasy dedicato agli angeli della morte. 
Boston sarà invece l’ambientazione di un nuovo romance che ho in cantiere.
Mi piacerebbe anche ambientare qualcosa a Londra o in Irlanda.

E dopo l'intervista... Ecco la copertina! Vi aiuterà a visualizzare meglio il romanzo. Ma torniamo agli scritti di Melissa perché è arrivato il momento degli estratti.
La stanza d’ospedale in cui era relegata la signora Collins era piccola e avvolta nella penombra. Le pareti erano di un celeste delicato e i pochi pezzi di mobilio sembravano disposti a casaccio tanto per dare l’impressione di trovarsi in uno spazio vivibile. Al centro c’era un letto dalle lenzuola inamidate che sembrava inghiottire la figura emaciata che vi sedeva sopra, con le mani strette in grembo e profonde occhiaie che le solcavano il viso scarno.
«Mamma.»
James avanzò verso il letto, trascinandomi con sé mentre sua madre alzava lo sguardo. Il suo volto stanco fu attraversato da un sorriso luminoso e per un momento non sembrò più una persona malata, ma solo una mamma felice di vedere il proprio figlio.

James tolse la mani dai miei occhi e fece un passo indietro, lasciandomi in mezzo alla stanza, senza parole.

L’ambiente era illuminato da una gigantesca porta a vetri che occupava quasi l’intera parete esterna della stanza, aprendosi su di un grazioso giardino. A terra, accanto alla vetrata, c’era un materasso matrimoniale circondato da cuscini di tutte le dimensioni.
Su ogni superficie della camera erano posate bottiglie di vetro ricolme di fiori colorati, intervallate da piccole candele. Un tavolino, infine, accoglieva un vassoio su cui erano sistemate due tazze fumanti e due fette di torta di mele e biscotti. In mano, James mi aveva infilato una terza rosa bianca.

Entrammo nella mia camera avvolta nell’oscurità. James si diresse alla finestra e, senza che glielo chiedessi, alzò la tapparella per far entrare la luce della luna. Un fascio argentato si riversò sul pavimento e sentii le mie spalle rilassarsi sensibilmente.

«Meglio?» domandò.
Lì, davanti alla finestra, con la luce della luna che gli danzava sulla pelle, James era fantastico e io gli avevo chiesto di dormire con me come fossimo due bambini piccoli…
«Sì.»

Allora che ne pensate? Vi piace come scrive la nostra autrice? Se si, ricordate che è un'autrice emergente e tutto il vostro supporto sarà per lei sicuramente ben accetto!
Anche per oggi un post purtroppo finisce, dobbiamo proprio salutarvi.
Ciao e alla prossima!

*DANA & ENRICO*

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