lunedì 12 febbraio 2018

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi, America Notte


Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi
America Notte

Ciao a tutti e bentornati su Codex Ludus, rieccoci nella nostra rubrica Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi.
Oggi parleremo di Juri Casati e di America Notte, la sua raccolta di racconti... è il tema adatto per questo speciale di San Valentino?
Scopriamolo insieme! Vediamo cosa ci consiglia Dark Zone questa volta! Ma prima... intervista!

Dove è ambientato il tuo libro? Perché lo hai scelto?
La mia raccolta di racconti è ambientata negli Stati Uniti d’America. Anche se i primi libri di genere horror avevano come ambientazione l’Europa, e spesso l’Italia, da molto tempo a questa parte l’ambientazione principe è l’America.

Da cosa è ispirata l’ambientazione?

Un’ispirazione culturale e di costume, direi. Appartengo alla prima generazione, quella di chi era bambino negli anni 80, che ha visto arrivare una massa dirompente di prodotti cinematografici e televisivi americani. Ne sono rimasto oggettivamente affascinato. La letteratura americana è arrivata dopo.

Hai mai pensato di scriverlo in un altro tempo o luogo arrivando a cambiare genere al tuo libro? (es. ambientazione fantastica, fantascientifica, immaginaria, in un mondo distopico, in quello attuale, ecc)

Sì, certo. Avevo pensato di inserire un racconto fantascientifico in versione nera, ma ragioni di compattezza e di coerenza interna mi hanno indotto a rinunciare al progetto. Per questa volta.

Riesci ad immaginare una tua storia nel passato?

Sono tutte svolte nel passato.

Riesci ad immaginare una tua storia nel futuro?

Non le storie che ho scritto. Non sarebbero adatte al futuro. Però in passato ho pubblicato anche racconti di fantascienza, che è il genere più adatto a futuro, e credo che mi cimenterò ancora con il genere.

Tre posti in cui vorresti ambientare i tuoi prossimi libri?

Il prossimo libro, che sto già scrivendo, sarà ambientato a Londra. Ma un giorno arriverò anche all’Italia.
Che ne pensate della copertina?
Ora è arrivato il momento degli estratti, non mi resta che augurarvi buona lettura!

1)


Giunto a destinazione, avevo talmente fretta di mettermi al lavoro, da non poter attendere il sorgere del sole per noleggiare un cavallo. Pertanto ho percorso da solo e a piedi, su una strada in costruzione sulle sponde orientali del lago Salton, le poche miglia che mi separavano da Frink, entrandovi all’alba. Non ci sono recinzioni a delimitare il campo delle baracche dalla zona adibita all’accumulo del minerale grezzo riportato in superficie. Le baracche dei minatori sono ordinatamente poste una a fianco dell’altra. Più in là c’è la baracca degli uffici e un’altra baracca meglio costruita, che immagino sia l’abitazione del direttore. In un’area appartata trovano posto le latrine per i minatori e in un’area ancora più appartata trovano posto quelle per il direttore e i suoi collaboratori.

2)


Il dottor Lewis giunse ad Alridge – paese nel quale avrebbe dovuto prendere servizio il giorno dopo – nel tardo pomeriggio del 21 novembre 1852. Si trattava di una piccola comunità sperduta nell’Idaho meridionale, tra foreste scure e strade che nei mesi invernali diventavano spesso impraticabili. La via che conduceva ad Alridge, prima di entrare nel centro abitato, lambiva un cimitero nel quale, al momento dell’arrivo del dottor Lewis, si stava celebrando un funerale. La posizione del camposanto, un modesto rettangolo infossato rispetto al livello della strada, gli consentì di assistere alla cerimonia senza che nessuno potesse accorgersi della sua presenza.

3)


La sala civica di Stanton, nel Michigan, di solito veniva utilizzata per mettere in scena i saggi di fine anno delle locali scuole di ballo e di recitazione, e per tenere un concorso musicale della zona che non ha mai goduto di grande credito. Ma veniva utilizzata anche per le assemblee cittadine, nonché per le rare volte – e ciò accadeva solo in campagna elettorale – in cui i politici che volevano diventare senatori venivano da quelle parti. In quelle occasioni i candidati facevano generiche promesse sulle commesse ferroviarie federali che avrebbero consentito il rilancio della Berkley & Co. Si trattava di una fabbrica un tempo florida e che dava lavoro a tutta la popolazione di Stanton, ma che ormai da anni, schiacciata dalla concorrenza asiatica, aveva preso la china di un declino che sembrava irreversibile e che trascinava con sé le sorti di un’intera comunità. Sia ben chiaro: si trattava di promesse che nessun senatore che poi era stato eletto si era mai preso la briga di onorare.


I racconti non vanno più di moda come una volta, la forma del romanzo ha sempre più spazio nelle librerie, isola tutto il resto... ma nella nostra società frenetica, in cui nessuno ha più tempo, non è forse più congeniale la lettura di un racconto appunto? 
Se pensate che questi libri devono essere rimossi dalla nicchia in cui sono finiti (reale e di mercato) perché non cominciare prendendo il libro di Juri?

Detto questo devo salutarvi, ma non preoccupatevi, ci vedremo molto presto.
Ciao e alla prossima!
*Enrico*

Nessun commento:

Posta un commento