Recensione
Vagabond Vol. 2 di
Takehiko Inoue
L’avventura di
Takezo Shinmen prosegue in questo volume che nel complesso mi ha lasciato
insoddisfatto. Il motivo? Semplice, troppe azioni improbabili e scene
irrealistiche che, in un manga che vuole essere di genere storico, non centrano
assolutamente nulla.
Partiamo da ciò che
considero improbabile, ma “possibile” e in un qualche modo accettabile: la
forza e abilità di Takezo con la spada.
Takezo può uccidere
chiunque, per motivi di trama sarà inseguito da gran parte del villaggio,
riesce a uccidere ogni singolo uomo che si mette sul suo cammino, nonostante
sia costantemente braccato, nonostante non riesca a procurarsi del cibo e che
molto probabilmente non dorma da tempo.
È un “Oni”, un
demone, così lo definiscono i paesani terrorizzati da lui, ma per quanto possa
essere in un qualche modo possibile, il fatto che lui sia così forte, va a
cozzare contro il realismo creato nel primo volume, in cui la sua forza era
tutto sommato più limitata, dato che non combatteva contro folle di nemici del
tutto inermi.
Ma questo non è il
solo problema di questo secondo volume, Kohei Tsujikaze è il vero nemico del
realismo, un personaggio dalle abilità decisamente fantasy in un manga che non
lo è. Appare due volte, in entrambi casi in maniera estemporanea, quasi dal
nulla, potremmo giustificare le sue apparizioni senza senso, dal fatto che non
sono state rappresentate all’interno delle tavole i momenti nei quali Kohei
s’accingeva a “saltare fuori” e, anche se in maniera forzata , potrei accettare
questo espediente. Ma la sua fuga? Si, perché dopo essere apparso in scena
fuggirà.
Una fuga degna
degli shinobi di Konoha, avete presente Naruto e Naruto
Shippuden? In Naruto funziona e accetto questo tipo di movimenti e Naruto infatti
non è ambientato nel Giappone feudale o comunque nel mondo reale in cui viviamo
e il chakra permette cose che nella realtà non sono possibili, ma in un manga
che si basa su un personaggio realmente esistito non deve avere una scena di
quel tipo.
Ben fatto invece il
monaco Takuan e a suo modo anche Otsu, l’ormai ex-fidanzata di Matahachi
Honiden, che riescono a salvare questo volume convincendomi a proseguire nella
lettura acquistando un ipotetico terzo.
Voi lo avete letto?
Cosa ne pensate?
Ciao e alla
prossima!
*ENRICO*
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