martedì 2 luglio 2019

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi, Il Tempo dei Mezzosangue - I Venti della Discordia

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi
Il Tempo dei Mezzosangue
I Venti della Discordia



Ciao a tutti e bentornati su Codex Ludus! Oggi ritorna la nostra rubrica Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi e qui con noi abbiamo nuovamente Rob Himmel che ci parlerà di una novità: Il Tempo dei Mezzosangue - I Venti della Discordia, ovvero il suo nuovo romanzo!
Come di consueto procederemo con le nostre domande per poi leggere degli estratti del suo libro... che l'intervista abbia inizio!

Dove è ambientato il tuo romanzo? Perché lo hai scelto?

Il romanzo è ambientato in un continente fittizio che si chiama Erebia, inventato da me, appositamente per lo svolgimento delle trame narrate nella trilogia.


Da cosa è ispirata l’ambientazione? 

L’ambientazione di ispira alla mia conoscenza del gioco di ruolo Dungeons&Dragons, dove per oltre 12 anni ho sviluppato una campagna come Dungeons Master.


Hai mai pensato di scriverlo in un altro tempo o luogo arrivando a cambiare genere al tuo romanzo? 

Sinceramente no, è esattamente come lo volevo quando lo ideai. Adesso, però, con una maturità ed esperienza diversa, avrei apportato molte modifiche al mondo, ma sarebbe rimasto comunque un luogo inventato da me, dall’ambientazione medievaleggiante.


Riesci ad immaginare la tua storia nel passato?

Lo è già.


Riesci ad immaginare la tua storia nel futuro?

No, farei davvero molta fatica a farlo.
Tre posti in cui vorresti ambientare i tuoi prossimi libri?
Italia centrale, nelle terre d’Abruzzo, più altri due mondi creati da me. Tutto già in cantiere.


Qui sotto potete ammirare la copertina del romanzo, cosa ne pensate? Personalmente a me piace il contrasto fra i colori freddi e i colori caldi. Ad ogni modo, è arrivato il momento del pezzo forte: la lettura, ci vediamo poco più in basso nel post!



1:
Da quell’altezza, la vista del proprio esercito era spettacolare e lo riempì d’orgoglio. L’intera Armata del Drago avanzava sotto di sé con schiere ordinate, composte da quasi centomila soldati. Da sotto l’elmo nero, Torio sorrise soddisfatto mentre volava in sella al suo kark. Aveva conquistato Marad in meno di un giorno, riportando pochissime perdite. Alle sue spalle, dalla città kerniana, banchi di fumo stavano ancora salendo al cielo. Lui aveva ordinato ai suoi uomini di mettere metà Marad a ferro e fuoco, risparmiando l’altra metà per scoraggiare e sottomettere i suoi abitanti, poi aveva gettato giù dal castello il sovrintendente Lonkor. Aveva funzionato: erano diventati un branco di agnellini.
Tutta la soddisfazione però traballò nello scorgere il prossimo obiettivo: Aghoria. La capitale di Kernak si mostrava con fiera solidità: alte mura di cinta levigate dalla magia come un unico blocco, un tutt’uno con le torri. Oltre la barriera di pietra spiccava il castello ottagonale dalle dimensioni inverosimili, che troneggiava sulla cima della collina: Darnesar.


2:
Lasciata la fortezza alle spalle, dove si era liberata di Varo con gran sollievo, Lenara si diresse alla cattedrale di Seraf. Di tutti gli edifici del clero sparsi per il continente, questo era uno di quelli che più le piaceva per la maestosità e l’architettura particolare. Composta da marmo perlato, l’intera struttura ostentava sontuosità da ogni punto come solo pochi edifici erano in grado di fare. Era tempestata di alti e sottili pinnacoli che sorreggevano statue di fieri guerrieri in armatura completa, muniti di spade tra le mani e possenti ali spiegate verso il cielo.
Al centro della facciata principale, sopra l’imponente porta dai due battenti di solido metallo, c’era un’enorme finestra circolare che si affacciava sulla piazza sottostante. Il vetro era composto da una miriade di frammenti variopinti, formando un mosaico che raffigurava la scena di una battaglia antica, quella in cui il dio della guerra e dell’onore Seraf liberò la razza umana dal predominio delle altre. Dall’esterno appariva come un vero e proprio capolavoro d’arte.
Seppur Lenara non credesse all’esistenza degli dei, si concesse qualche minuto per contemplare la bellezza della cattedrale. Dopodiché ordinò alla sua scorta di attendere fuori e varcò l’enorme portone.
Si ritrovò tra i primi due pilastri che sorreggevano l’altissimo e ricurvo tetto ricoperto da affreschi. Sotto i suoi piedi, un tappeto verde tagliava in due la sala principale per tutta la lunghezza, costeggiata su entrambi i lati da pregiate panche di legno in noce nero, capaci di accogliere centinaia di persone.
Nei corridoi laterali, oltre le colonne portanti, signoreggiavano venti statue per parte di nobili uomini delineati in maniera perfetta. Ciascuna scultura era alta all’incirca tre metri, quasi il doppio di un uomo normale. In fondo alla cattedrale, sopra un palco rialzato da cinque scalini, troneggiava in tutta la sua imponenza e bellezza la raffigurazione di Seraf.
Il dio della guerra era stato scolpito con le gambe leggermente divaricate, con la punta dello spadone infuocato poggiata tra i piedi e retta da entrambe le mani all’altezza del petto, mentre le ali chiuse sulla schiena apparivano come un gigantesco scudo. La statua era alta dieci metri e, alle sue spalle, c’era una grande vetrata a nido d’ape rivolta a sud, da cui i raggi del sole s’irradiavano all’interno con particolari giochi di luce, rivestendo il cavaliere di platino con un’aura di splendore.


3:
Lenara stava quasi per rimproverarlo, quando vide l’interno della piramide dorata e rimase esterrefatta.
Una luce si irradiava e rimbalzava dappertutto. Cumuli di tesori erano accatastati praticamente ovunque. C’era ogni genere di cosa: monete, vasi, gemme di ogni sorta, candelabri, armi e armature, scudi, coppe ornate con pietre preziose, dipinti, statue. Sembrava che le intere ricchezze del continente fossero state ammassate in quel luogo.
Eppure, nulla di tutto ciò era paragonabile all’individuo che era proprio là, dinanzi a loro.
«Benvenuti nella mia lussuosa prigione » disse lui.



Allora cosa ne pensate, vi è piaciuta la lettura? Avete avuto occasione di leggere qualcos'altro di Rob?
Fatecelo sapere con un commento qui sotto o sulla nostra pagina Facebook, intanto vi saluto!
Ciao e alla prossima!

*Enrico*

1 commento: