LUOGHI DA SOGNO & AMBIENTI ROMANZESCHI - MELISSA PRATELLI
Ciao a tutti,
oggi si ritorna con la nostra rubrica in collaborazione con Dark Zone, un giorno prima del previsto vista la festa del 2 Giugno.
Protagonista di questa puntata è Melissa Pratelli e il suo romanzo intitolato "Dillo alla luna".
Ma partiamo subito con l'intervista.
DOMANDE PER DARK ZONE
1.
Dove
è ambientato il tuo romanzo? Perché lo hai scelto?
Il romanzo è ambientato
in epoca contemporanea negli Stati Uniti, per la precisione nello stato
dell’Indiana tra due piccoli paesi chiamati Fortville e Pendleton. Ho scelto quest’ambientazione
dopo diverse ore passate su google maps. Mi servivano determinate
caratteristiche per la storia che avevo in mente, in particolare due paesini
vicini che si potessero raggiungere in breve tempo ed entrambi con una scuola
superiore. L’ambientazione straniera, invece, è un punto comune di tutti i miei
romanzi, anche “Ancora un po’ di Charlie” si svolge negli States, in
particolare a New York.
Non so, gli Stati Uniti mi sembrano sempre i più adeguati alle mie storie!
Non so, gli Stati Uniti mi sembrano sempre i più adeguati alle mie storie!
2.
Da
cosa è ispirata l’ambientazione?
Si tratta della storia di
due ragazzi che frequentano l’ultimo anno di liceo perciò i luoghi principali
sono quelli che fanno parte del loro quotidiano. C’è da dire, però, che il loro
quotidiano esula un po’ dalla normalità, specie per James, spesso in ospedale e
Raine, la cui casa è una sorta di prigione dorata. Ogni luogo descritto nel
romanzo è pensato per essere cucito addosso ai protagonisti e alle loro vite.
3.
Hai
mai pensato di scriverlo in un altro tempo o luogo arrivando a cambiare genere
al tuo romanzo? (es. ambientazione fantastica, fantascientifica, immaginaria,
in un mondo distopico, in quello attuale, ecc)
Onestamente no.
Ambientarlo in un altro luogo non rappresenterebbe un problema in quanto le
tematiche sono attuali un po’ ovunque, bisognerebbe solo aggiustare qualche
particolare. Per quanto riguarda il tempo, sarebbe un po’ più difficile, più
che altro per l’esperienza vissuta dalla protagonista. Il genere non potrebbe
essere altro che romance, invece.
4.
Riesci
ad immaginare la tua storia nel passato?
Come dicevo prima, la
tematica dell’amore è universale e va bene in ogni epoca, ma ciò che
caratterizza il vissuto della protagonista forse non sarebbe possibile in epoca
troppo lontana nel passato.
5.
Riesci
ad immaginare la tua storia nel futuro?
Probabilmente sì. Non
vedo perché non possa adattarsi ad un momento futuro, saranno poi i lettori a
darmi la loro opinione in merito!
6.
Tre
posti in cui vorresti ambientare i tuoi prossimi libri?
Torino prima di tutto. Sarà l’ambientazione per un
nuovo urban fantasy dedicato agli angeli della morte.
San Diego sarà invece l’ambientazione di un nuovo romance che ho in cantiere.
Mi piacerebbe anche ambientare qualcosa a Londra o in Irlanda.
San Diego sarà invece l’ambientazione di un nuovo romance che ho in cantiere.
Mi piacerebbe anche ambientare qualcosa a Londra o in Irlanda.
ESTRATTO 1
La
stanza d’ospedale in cui era relegata la signora Collins era piccola e avvolta
nella penombra. Le pareti erano di un celeste delicato e i pochi pezzi di
mobilio sembravano disposti a casaccio tanto per dare l’impressione di trovarsi
in uno spazio vivibile. Al centro c’era un letto dalle lenzuola inamidate che
sembrava inghiottire la figura emaciata che vi sedeva sopra, con le mani
strette in grembo e profonde occhiaie che le solcavano il viso scarno.
«Mamma.»
James
avanzò verso il letto, trascinandomi con sé mentre sua madre alzava lo sguardo.
Il suo volto stanco fu attraversato da un sorriso luminoso e per un momento non
sembrò più una persona malata, ma solo una mamma felice di vedere il proprio
figlio.
ESTRATTO 2
James
tolse la mani dai miei occhi e fece un passo indietro, lasciandomi in mezzo
alla stanza, senza parole.
L’ambiente
era illuminato da una gigantesca porta a vetri che occupava quasi l’intera
parete esterna della stanza, aprendosi su di un grazioso giardino. A terra,
accanto alla vetrata, c’era un materasso matrimoniale circondato da cuscini di
tutte le dimensioni.
Su
ogni superficie della camera erano posate bottiglie di vetro ricolme di fiori
colorati, intervallate da piccole candele. Un tavolino, infine, accoglieva un
vassoio su cui erano sistemate due tazze fumanti e due fette di torta di mele e
biscotti. In mano, James mi aveva infilato una terza rosa bianca.
ESTRATTO 3
Entrammo
nella mia camera avvolta nell’oscurità. James si diresse alla finestra e, senza
che glielo chiedessi, alzò la tapparella per far entrare la luce della luna. Un
fascio argentato si riversò sul pavimento e sentii le mie spalle rilassarsi
sensibilmente.
«Meglio?»
domandò.
Lì,
davanti alla finestra, con la luce della luna che gli danzava sulla pelle,
James era fantastico e io gli avevo chiesto di dormire con me come fossimo due
bambini piccoli…
«Sì.»
Anche per oggi il post finisce qui. Continuate a seguirci sempre su Codex Ludus e sulla pagina Facebook.
Ciao ciao,
*DANA & ENRICO*
Nessun commento:
Posta un commento