sabato 6 giugno 2020

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi, Un'intervista prima dell'Estate

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi
Un'intervista prima dell'Estate




Ciao a tutti e bentornati su Codex Ludus! L'estate si avvicina e mentre ci domandiamo se potremmo andare a leggere qualcosa sotto l'ombrellone, noi proseguiamo con l'intervistare gli autori di casa Dark Zone. Perché, anche se la sabbia ci manca, niente è meglio del nostro divano per leggere un romanzo!
Oggi abbiamo con noi Daisy Franchetto che risponderà alle nostre domande, dopo invece potrete trovare degli estratti dal suo libro Agua Ploma, quindi non ci resta che cominciare!


Dove è ambientato il tuo romanzo? Perché lo hai scelto?

Agua Ploma è ambientato in Messico, nella città di Ciudad Juárez, che nel testo è chiamata Inferno. Questo romanzo riprende la vicenda dei cimiteri di croci rosa sorti a memoria delle donne trovate assassinate in quelle zone.

Da cosa è ispirata l’ambientazione?

Anche se è presente una vena onirica e fantastica che corre parallelamente alla storia “reale”, il romanzo è un omaggio alle donne morte e torturare in Messico, quindi la scelta di connotarlo in un ambiente preciso è stata naturale.

Hai mai pensato di scriverlo in un altro tempo o luogo arrivando a cambiare genere al tuo romanzo?

In una prima stesura, avevo provato a calare la storia in un luogo che è un non luogo, ma lavorando sul testo si è reso necessario connotarlo fisicamente e temporalmente in maniera più precisa. Resta comunque una cornice aperta, perché la violenza sulle donne purtroppo non ha confini di tempo e di territorio.

Riesci a immaginare la tua storia nel passato?

Le dimensioni del fenomeno delle uccisioni di donne in Messico credo non abbia tanti esempi simili, ma sì, la violenza sulla donne è una dinamica che con varie sfaccettature interessa tutta la nostra storia.

Riesci ad immaginare la tua storia nel futuro?

Data la natura della storia, la mia speranza è che non ci sia un futuro per questo fenomeno, ma la condizione attuale mi induce a credere che si sia ancora lontani da una risoluzione.

Tre posti in cui vorresti ambientare i tuoi prossimi libri?

Faccio tanta fatica a calare le mie storie in un luogo preciso. Però mi piacerebbe poter raccontare una storia ambientata a New York o a Londra. E poi mi piacerebbe creare un nuovo mondo, così come è stato per la mia trilogia “Io sono Lunar” e per “Jerome La Crus – Il Mezzovivo”.


Qui sotto, prima degli estratti, potete dare un'occhiata alla copertina di Agua Ploma.
Vi piace?


1
Ploma trascorse il resto della giornata passando di stanza in stanza ; oramai conosceva i punti in cui l’intonaco si stava scrostando, le macchie di muffa, la collocazione delle ragnatele, il numero di pentole appese in cucina, lo stato di usura dei mobili e il particolare cigolio prodotto da ogni porta. Le uniche stanze che non conosceva erano quelle di Madama Spillo e Baron Bras, lì le era impedito entrare, così come loro sarebbero sempre rimasti fuori dalla sua camera.
Era anche quella una regola. L’ultima stanza del corridoio era stata occupata da qualcuno che doveva essere uscito dalla casa. L’aveva capito dai fiori di campo secchi che aveva trovato sul comodino, dal moncone di matita e dall’agendina chiazzata di bruno, sulla quale erano annotati con grafia incerta brevi percorsi intorno alla casa e nel cimitero. Tutte le esplorazioni erano state compiute nell’arco di sette giorni, così come era indicato all’inizio di ogni pagina.

2

Uscire dalla casa fu come essere investita da un turbine di energia. Ploma aprì le braccia e la bocca ad accogliere quanta più aria possibile, anche se i suoi polmoni non incameravano nulla. Si  ricompose, ricordando di dover essere prudente. Nessuno doveva vederla. Impiegò poco a perlustrare il giardino : solo erba ingiallita e qualche vaso di coccio abbandonato. Gli occhi restarono invece incatenati allo spettacolo del cielo stellato e il petto si riempì di leggerezza. Riabbassò lo sguardo solo quando sentì il collo indolenzito, e pensò che si sarebbe dovuta concedere più spesso di guardare le stelle. Si alzò il vento e un cigolio sinistro attirò la sua attenzione :  il cancello di ferro nero si era aperto, aspettava proprio lei. Mosse un passo e poi si fermò, per un istante pensò davvero di restare in quel giardino di erba gialla a fissare le stelle, senza chiedere di più.

3

Victorio aveva con sé una torcia, e la usarono per tagliare la notte pesante di umidità. La vegetazione era rigogliosa, molto diversa da quella che avevano incontrato lungo la strada. C’erano piante dal fusto alto, cariche di foglie, che crescevano una accanto all’altra formando un muro. Tutto era immobile, non un suono, solo quello dei loro passi che schiacciavano foglie e rami. L’odore che giungeva dalla palude era persistente e Ploma lo trovava inebriante.
Si guardò intorno sconfortata, aveva sperato di ricordare qualcosa in più. Solo quando furono arrivati una sensazione di confusione la colse senza preavviso, come se quel luogo le stesse inviando un messaggio poco chiaro. L’acqua scura come pece, invece che crearle repulsione, le trasmetteva tranquillità, un senso di appartenenza. Si inginocchiò nei pressi della riva melmosa e affondò le mani nella poltiglia verde per avvicinare il volto all’acqua, voleva accogliere ciò che stava cercando di dirle. Inalò, e l’odore di piante in putrefazione le sembrò sublime come essenza preziosa.
 « Stai attenta » le sussurrò Victorio.
Lei si voltò per dirgli che andava tutto bene, che si trovava nel posto giusto, quando qualcosa uscì dall’acqua e, afferrandola per la nuca, la tirò dentro con violenza.



Rieccoci qui dopo la lettura.
Cosa ne pensate? Credete che sia questa l'occasione giusta per leggere questo libro? Diteci qui sotto, o sui nostri social, se passerete una parte di questa estate Covid con Agua Ploma fra le vostre mani.
Intanto vi saluto. Ciao e alla prossima!

*Enrico*

2 commenti: