Recensione Hunger Games
Ballata dell'usignolo e del serpente
Review Party
Ciao a tutti,
bentornati su Codex Ludus con l'ultima tappa della Review Party legata alla saga di Hunger Games della scrittrice Suzanne Collins.
Immagino che stavate tutti aspettando questo appuntamento: finalmente oggi vi parlerò del nuovo romanzo "Ballata dell'usignolo e del serpente".
Ma prima devo ringraziare Oscar Vault e Libri Mondadori per avermi regalato il romanzo e Eynys Paolini Books che ha organizzato l'evento e mi ha inclusa nel suo gruppo di lettrici sfegatate.
Ho ricevuto la copia fisica proprio il giorno dell'uscita in Italia e nel mondo, il 19/05/2020.
Mi sembrava di essere come a Natale, solo che al posto di scartare i regali sotto l'albero, ero appollaiata davanti alla finestra ad attendere il corriere.
Devo dire che il cartaceo è stupendo, la sovraccoperta è fatta bene, in linea con gli altri della serie. Vi confesso che mi sono chiesta cosa centrasse la ghiandaia imitatrice con questo romanzo, se non solo per continuità, ma ho ottenuto la risposta leggendo il libro fino in fondo. Una pecca che ho notato anche nei primi romanzi, e in tutte le edizioni cartonate della Mondadori, è che gli angoli si scoloriscono facilmente leggendolo.
Da quando è uscita la notizia dell'imminente pubblicazione di questo prequel, ammetto che sempre più spesso ho pensato "rovineranno la saga principale?".
Ormai sembra che fare prequel o sequel sia diventato una moda, forse un modo per cavalcare la tavola da surf quando ormai l'onda è già passata. Alcuni prequel usciti di recente sono anche abbastanza azzeccati, come ad esempio Animali Fantastici, per altri ehm ehm... "sequel", invece, non ne sentivamo proprio il bisogno (Star Wars, coff coff).
La storia di questo prequel è suddivisa in tre sezioni intitolate "Il mentore", " Il premio" e "Il pacificatore".
Il protagonista è un Coriolanus Snow come non lo avevamo mai visto: un giovane studente di 18 anni che è stato scelto come mentore per i decimi Hunger Games.
La prima edizione con questo nuovo format. I tributi degli anni precedenti, arrivati a Capitol City, venivano subito catapultati nell'arena. Ma non aspettatevi lo sfarzo dei settantaquattresimi. I tributi vengono caricati, come animali, su un treno merci e messi in mostra allo zoo, nella gabbia delle scimmie.
L'arena non è altro che uno stadio cittadino caduto in disuso a causa della guerra con i distretti.
Sebbene Capitol City ne sia uscita vincitrice, questa prima parte del romanzo ci da una visione diversa di quel che è stata la guerra. Vincitori si, ma a che prezzo? Povertà, fame e morte hanno intaccato anche la famiglia Snow, élite di Capitol City. Non rimane che Coriolanus, la Signornonna e sua cugina Tigris.
Vi ricorderete di Tigris dal Canto della rivolta, la stilista con l'aspetto tigresco e la Signornonna è famosa per la coltivazione delle amate rose di Coriolanus.
Numerosi sono i riferimenti alla saga principale, a partire dai cognomi delle persone di Capitol, forse lontani parenti e successivamente i riferimenti nel distretto 12.
"Gli Snow di posano in cima" questo è il motto della loro famiglia. Ma la sorte non sembra essere a favore di Corio quando gli viene affidato il tributo femmina del distretto 12: una ragazza di nome Lucy Gray che si presenta con un vestito a balze multicolore, non proprio tipico per il suo distretto.
La mietitura per lei è stata sfavillante: lancia un serpente per vendetta alla figlia del sindaco e intona le canzoni della sua band come addio alle persone che sono sempre andate a vederla.
Nell'arco di tutto il romanzo si ha una vera e propria evoluzione del pensiero di Coriolanus. Il suo mantenere un certo contegno e compostezza tipico della sua famiglia altolocata. Il suo rigore e la fierezza verso la città, si trasformano poco a poco quando capisce che Lucy Gray e tutti quelli che vengono dai distretti, sono umani quanto loro. Non pensate che fosse una buona persona un tempo, nulla di tutto ciò. Tutto quello che fa, anche se sembrano buone azioni, sono in realtà tutte puramente egoistiche, alle volte anche per salvarsi la reputazione.
Probabilmente lo accosterei più a un Legale Neutrale se seguissimo gli allineamenti dei giochi di ruolo.
Il tutto per riportare la famiglia Snow allo splendore delle origini.
Persino barare è contemplato nei suoi piani, tutto per far sopravvivere la sua bella Lucy Gray che è diventata in un certo senso la beniamina di questi Hunger Games.
I sentimenti che inizia a provare per lei non sono protagonisti di questo libro. Il punto focale non è una storia d'amore travagliata, quale può essere quella di Katniss e Peeta. Infatti, il pov riamane per tutto l'arco narrativo solo ed esclusivamente quello di Coriolanus, alle volte rendendo la lettura meno avvincente e più lenta.
Suzanne Collins non vuole smontare la figura di Snow come Villain, ma vuole semplicemente analizzare il suo percorso e la sua ascesa al potere.
Devo dire che attraverso questo romanzo ho potuto capire anche l'odio che prova verso Katniss, forse anche un po' di rimorso. Probabilmente Snow vede una certa somiglianza con Lucy Gray, soprattutto quando canta la canzone L'albero degli impiccati.
E' come se Lucy Gray, come la protagonista di William Wordsworth, riviva in Katniss e questo lo fa infuriare.
Il titolo sembra quasi un ossimoro evocativo dell'intero romanzo: una ragazzina con una voce meravigliosa quanto quella di un usignolo (figura accostabile a quella delle ghiandaie imitatrici) , come può sopravvivere a dei serpenti geneticamente modificati, come può essergli amica!
Non voglio spoilerarvi tutto il romanzo, voglio che lo leggiate con imparzialità. Anzi lo propongo anche a chi è stato poco soddisfatto della saga principale.
A me è piaciuto parecchio! Devo dire che ci vuole una volta ogni tanto la storia di un cattivo!
A voi è piaciuto? Lo avete già letto?
Se non lo avete ancora acquistato vi lascio il link per comprarlo.
Ciao ciao,
*Dana*
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