mercoledì 15 aprile 2020

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi - Krampus e Il cuore di pietra

Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi

Krampus e Il cuore di pietra

Ciao a tutti,
e bentornati su Codex Ludus. 
Cosa state facendo di bello durante la quarantena? Io lavoro, ma leggo anche molto. Direi più del solito.
E' arrivato il momento di un nuovo post, in collaborazione con Dark Zone, dedicato alle ambientazioni dei romanzi in uscita in questo periodo. Vi consiglio di fare un giretto nella pagina della casa editrice perché ci sono numerose offerte e sconti sul loro catalogo. Potrete inoltre trovare settimanalmente degli e-book completamente gratuiti.
Ma bando alle ciance, voi siete qui per la consueta intervista agli autori e per immergervi nelle ambientazioni estratte dai romanzi. 


1.   Dove è ambientato il tuo romanzo? Perché lo hai scelto?
Antonello Venditti: Il mio romanzo è ambientato in un mondo immaginario molto simile alla terra e la storia si svolge in un periodo storico molto simile al nostro alto medioevo e se vogliamo anche parte del rinascimento. L’ho scelto perché amo quel “nostro” periodo storico e i secoli bui della nostra storia. L’ho scelto perché volevo non fosse troppo scontato. Ispirarsi in alcuni elementi è un conto, ambientarlo è un altro.
DAVIDE STOCOVAZ:Il mio romanzo è ambientato sulle montagne della Carnia, in Friuli Venezia – Giulia. Ho scelto questa ambientazione perché mi sembrava l’arena più adatta per svolgervi la storia; la Carnia, con le sue montagne, è un luogo affascinante, carico di mistero e selvaggio al punto giusto.

2.   Da cosa è ispirata l’ambientazione?
A.V.:L’ambientazione è ispirata al deserto arabo e a luoghi boscosi. Sono abruzzese e la mia terra ne è piena, mi ispira molto ambientare scene in luoghi naturali che conosco e vedo spesso.
D.S.:L’ambientazione è ispirata da luoghi esistenti. Il paese di Val Chiara sembra a tutti gli effetti un classico paese di montagna, come se ne vedono molti; ciò che lo contraddistingue è l’alone di mistero e terrore che lo avvolge.  

3.   Hai mai pensato di scriverlo in un altro tempo o luogo arrivando a cambiare genere al tuo romanzo? (es. ambientazione fantastica, fantascientifica, immaginaria, in un mondo distopico, in quello attuale, ecc).
A.V.:Non ci ho mai pensato, perché è talmente particolare l’ambientazione che se fosse inserita in un altro tempo o altro periodo cambierebbero troppe cose. Ma un mondo distopico sarebbe comunque adattabile.
D.S.:Sì. La prima idea del romanzo era di ambientarlo nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, con dei partigiani come protagonisti. Poi, però, grazie anche ai consigli dello sceneggiatore Vinicio Canton, decisi di ambientarlo in tempi più attuali, in modo da non scomodare la vera Storia.

4.   Riesci ad immaginare la tua storia nel passato?
A.V.:Beh, non mi verrebbe difficile, i tempi di ambientazione sono simili.
D.S.:Sì, essendo quella del Krampus una leggenda che si tramanda di generazione in generazione, non fatico a immaginarmi delle dinamiche narrative nel passato, per esempio nel medioevo, oppure nell’ottocento.

5.   Riesci ad immaginare la tua storia nel futuro?
A.V.:No perché cambierebbero molte sfumature e poi sono una persona salda sulle proprie idee, soprattutto le originali, le prime.
D.S.:Non credo che un’ambientazione futura giovi alla narrazione; l’avanzamento tecnologico e nuove tecnologie priverebbero la storia del suo alone di mistero, perciò non riesco a vederla in un tempo futuro.

6.   Tre posti in cui vorresti ambientare i tuoi prossimi libri?
A.V.:Sono già ambientati, mi sono avvantaggiato con i volumi. Ma una terra fredda e arida sarebbe l’ideale per il finale.
D.S.:Al momento sto lavorando a un romanzo ambientato a Milano, nel suo sottosuolo per essere più precisi.
Una storia che mi frulla in testa è ambientata nel Sud-Est Asiatico, sull’isola di Komodo.
Un altro luogo è una caverna di mia fantasia, leggendaria e  ancora inesplorata, riportata alla luce da alcuni scavi, siamo nella zona di Monfalcone, sempre in Friuli Venezia-Giulia. 

 E ora è arrivato il momento che tutti aspettate ogni volta: GLI ESTRATTI CON LE AMBIENTAZIONI!!!


1 La folla si spartì ossequiando la sfilata e il varco divenne più ampio, più luminoso, e finiva proprio dove iniziava la scalinata, verso il tempio della Dea Lupo. D. osservò la facciata, che ai suoi occhi aveva un aspetto ordinario: due coppie separate di colonne, un portico d’ingresso illuminato da quattro torce, il timpano e il frontone fatiscente dove la natura si era radicata nelle crepe. Gli unici elementi sui quali gli artigiani avevano potuto elaborare qualcosa di più complesso e più elitario era il bassorilievo sul frontone, che ritraeva la mostruosa dea in una posa plastica. Il tempio era l’edificio più in alto di tutta Galash, proprio perché la dea aveva gli occhi su tutto. Il vento trasportò il temporale da qualche altra parte. Della pioggia prevista si vide solo qualche gocciolina leggera, come un miracolo avvenuto per l’apparizione del Messaggero già posto di fronte al tempio, oltre la scalinata. «Cittadini di Galash!» declamò il P. «Il verbo della dea si è fatto carne e gli infedeli dovranno redimersi di fronte alla sua furia. Sappiate che non sfuggirete al suo volere. Che tutti lo temano! Tutti dovranno obbedire al Messaggero!» Le tonalità profonde e cupe di quell’aria cedettero il passo ai colori caldi dei falò accesi intorno al tempio. La notte colava inesorabile e la luna appariva dietro gli ultimi cenci di nuvole, ma a D. non importava, perché le tenebre che si celavano oltre la cicatrice del suo cuore erano più fluide.


2 Prima di capire quale fosse l’entrata principale, “…….” dovette attraversare un giardino fatto di antichi alberi che si attorcigliavano in archi rigogliosi. Le dimore di “………..” erano dei grossi buchi perfetti ai piedi del monte, evidenziati da archi marmorei, fregiati e distanziati dalla roccia viva e scura, ed erano tutti occlusi da sbarre metalliche. Kabian proseguì lungo una passerella di legno e si ritrovò di fronte a ciò che sembrava l’ingresso principale. Vide una vistosa scalinata di marmo bianco e un grande cancello aperto, costruito dentro un enorme buco simile agli altri, ma più ovale, dove nella chiave dell’arco marmoreo c’era una realistica scultura di un rapace.


3 Si trovò a osservare delle grandi vetrine, fragili, tarlate e piene di enormi contenitori trasparenti, dove la morte non intaccava col fetore o col marciume. Pensò che l’esecutore di tale scempio aveva dimenticato il colore di ogni vita, aveva affogato qualsiasi cosa fosse di carne, di fibra o avesse fatto almeno una volta un respiro. Era tutto angosciante: crani deformi, animali anamorfici e sclerotizzati nella loro conservazione, dentro liquidi torbidi. Grandi occhi appesi per il nervo come salumi, ad appassire tra polvere e muffa. Poi, dissonanti dal resto, vide scaffali enormi e pieni di libri rivestiti in pelle, più vecchi anche di “……” ma ben conservati.




1) … Poi, guardando ai margini della strada, la ragazza vide un cartello sfrecciarle davanti agli occhi. Era un cartello stradale e recava la scritta: “VAL CHIARA».

Il carro attrezzi e la Fiat Stilo lo superarono puntando verso il paese. I quattro iniziarono a guardarsi attorno. Al di là dei finestrini videro sfilare diverse case a due piani, dai tetti bassi a spiovente, carichi di neve…



2)  … La casa aveva due piani, tetto spiovente e pareti in legno; alle sue spalle si stendeva la foresta incontaminata e tinta di neve…



3) … La foresta era avvolta da un silenzio spettrale. Gli unici suoni che si potevano udire erano emessi dalle scarpe dei tre ragazzi a contatto con la neve. Andrea avanzava in testa del trio, lo sguardo basso a seguire le impronte a forma di zoccolo che si susseguivano sul manto bianco. Marco e Simona lo seguivano, avanzando in fila indiana.

Andrea, che reggeva il fucile da caccia tra le mani, scostò una serie di cespugli. I pini sempreverdi se ne stavano piegati sotto il peso della neve… 

 Come potrete notare non tutti gli scrittori si soffermano con tante descrizioni degli ambienti, c'è chi si dilunga in ogni particolare e chi invece preferisce incentrare il loro romanzo su aspetti più importanti probabilmente. Voi cosa ne pensate? Vi sono piaciuti questi estratti?
Di certo le ambientazioni aiutano nella scelta del prossimo romanzo da leggere!
Ci rivediamo nel prossimo appuntamento con i Luoghi da sogno & ambienti romanzeschi molto presto, quindi continuateci a seguire qui su Codex Ludus.
Ciao ciao,
*Dana*

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