Recensione
Io sono Leggenda
Ciao a tutti e bentornati su Codex Ludus! Oggi parliamo di "Io sono Leggenda", non il film interpretato da Will Smith che in molti sicuramente conoscono, ma l'opera originale di Richard Matheson.
Questo è da mettere ben in chiaro fin da subito poiché il film si è preso numerose libertà dal romanzo... tra le altre cose non è nemmeno l'unico ad essere stato tratto dall'opera di Matheson, quindi non focalizziamoci troppo sulle controparti cinematografiche.
Un aspetto da tenere in considerazione è il periodo in cui il libro è stato scritto ovvero gli anni '50, questo, per forza di cose, influenza il tipo di descrizioni che troverete nel romanzo quando lo andrete a leggere, anche se ne è stata fatta una nuova traduzione da Giovanna Scocchera.
Legato al periodo in cui è stato scritto, va tenuto in considerazione il background culturale di Richard Matheson: noi infatti siamo distratti da quel post-apocalittico post George Romero, le varie apocalissi virali, zombie... e chi più ne ha più ne metta.
Qui siamo però negli anni cinquanta, in cui ad influenzare l'autore non sono questi vari punti cardine di questa letteratura di genere, perché non erano ancora usciti, scritti o pubblicati.
Ciò che sta alla base di "Io sono Leggenda" è l'horror gotico classico ovvero "Dracula" di Bram Stoker di cui il romanzo di Matheson ne è l'esatto opposto.
Il mostro vampiro contro l'umanità, diventa il "mostro" umano contro il mondo dei vampiri.
Esatto, perché qui si parla di vampiri.
In una terra desolata in cui l'umanità è scomparsa, lasciando solo Robert Neville, biondo, occhi azzurri anglo-tedesco a sopravvivere in solitudine.
Piccola digressione, ho specificato di proposito la descrizione del protagonista, per far notare quanto sia becera la diatriba secondo la quale ognuno dovrebbe interpretare solo i ruoli congeniali al proprio colore della pelle. Will Smith può benissimo essere Robert Neville.
Torniamo a noi: vampiri.
I vampiri sanno dove vive Robert Neville, e tentano di attirarlo fuori di casa nei modi più disparati.
Abbiamo persino una sorta di antagonista, Ben Cortman con i suoi costanti "Vieni fuori Neville!", ma che poi più che un vero nemico è solo il vicino di casa.
Così come Ben il vampiro non è un vero nemico, pure Robert non è un vero eroe nel senso tradizionale del termine. La sua routine alcolica dura da molto tempo, tanto che gli alcolici non gli fanno più effetto.
Senza contare il suo interesse per le vampire più o meno nude che cercano di attirarlo all'esterno ogni notte.
La sua vita in completa solitudine (a parte la compagnia dei "vampiri"), lo porta a lasciarsi andare sempre di più, dimentica un po' alla volta le convenzioni sociali, la barba cresce, e l'apparenza diventa sempre meno importante.
Tanto ormai è l'ultimo uomo sulla Terra, o forse no?
Cosa sta a significare il titolo?
Semplice: uno spoiler grande come una casa che io non farò.
Questo è un libro che va letto, un classico per così dire, anche se il vero successo è stato di molto postumo alla pubblicazione del 1954. Probabilmente sono di parte, essendo un fan del post-apocalittico, e lo considero molto più importante di quello che sia realmente, ma essendo che nessuno può essere oggettivo al 100% continuo a portare il punto che una lettura la merita senza sentirmi in colpa.
E poi andiamo, se si vuole lo si legge in un pomeriggio!
Mi è piaciuto molto come romanzo, ha un protagonista "grigio", senza gli estremi di solo bianco o nero, al di fuori dei soliti standard, e non è nemmeno una novità o un'avanguardia contemporanea! Un libro del secolo scorso così avanti, è un caso più unico che raro.
Un unico neo? La giardinetta, si. Ogni volta che sento "giardinetta" riferendosi alla sua automobile, invece di pensare a Robert Neville penso a "Toni il contadino"... mmm forse non Toni... facciamo "Bepi" per essere moderni visto che siamo in tema.
Ammetto che, per me, è stato difficoltoso non pensare ogni volta ad una scena bucolica, in un paesino, in mezzo alla campagna italiana. Quindi la giardinetta è bocciata, ma Io sono Leggenda è promosso a pieni voti.
Voi cosa ne pensate? Lo avete letto?
Ditemi cosa ne pensate qui sotto con un commento o sui nostri account social!
Ciao e alla prossima!
*Enrico*
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