LUOGHI DA SOGNO & AMBIENTI ROMANZESCHI - POLVERE DI FATA DI BARBARA POSCOLIERI
Ciao a tutti,
bentornati su Codex Ludus con questa nuova tappa dedicate alle ambientazioni in collaborazione con Dark Zone. Il titolo di cui vi parlerò oggi è Polvere di fata di Barbara Poscolieri.
Come sempre potrete leggere la biografia dell'autrice, la trama del romanzo e l'estratto.
Buona lettura!
BIOGRAFIA
Romana di nascita e veneta d’adozione, medico di professione e scrittrice per passione, ho due anime anche nella scrittura visto che mi divido tra narrativa fantastica e mainstream.
Ho esordito nel 2013 con il fantasy “Ombra e Magia” (GDS Editrice) e, dopo alcuni anni in cui mi sono dedicata soprattutto a racconti brevi, alcuni dei quali selezionati per antologie e riviste, sono tornata al romanzo, stavolta di narrativa generale, nel 2017 con “Crash” (Dunwich Edizioni), vincitore del concorso Dunwich Life.
Nel 2020 è iniziata l’avventura della saga fantasy “Le storie degli Atwar” con il primo romanzo “La Rosa Bianca” (Plesio Editore), scritto a quattro mani con Nicoletta Plotegher, il cui seguito uscirà nei primi mesi del 2024. Del 2023 è invece “Il pifferaio di Londra” (Delos Digital), retelling per ragazzi della fiaba del pifferaio magico in chiave fantasy-steampunk.
TRAMA
L’Ocean è il locale più esclusivo di Roma, ma nasconde un volto marcio, fatto di sesso, alcol e quella che chi lo frequenta chiama “polvere di fata”: cocaina.
Chiara, appena uscita da una relazione che l’ha lasciata distrutta, conosce Simone, il proprietario, che si presenta offrendole facili soluzioni di evasione. È l’inizio della discesa.
Tra piccole rinascite e nuove cadute, la ragazza cerca di riprendere il controllo della propria vita, sempre con l’ombra dell’Ocean a incombere su di lei.
AMBIENTAZIONE
Il romanzo è ambientato a Roma ai giorni d’oggi. Dal traffico della tangenziale alla quiete di Villa Borghese passando per le bellezze mozzafiato di Castel Sant’Angelo, San Pietro, Piazza Navona e Circo Massimo: Roma è una presenza costante, l’unica certezza che Chiara non perde mai. Ai luoghi reali, più o meno noti, se ne aggiungono alcuni frutto di immaginazione, sebbene a volte ispirati a posti esistenti. Tra questi l’Ocean fa la parte del leone, vero e proprio personaggio oltre che sfondo realistico di gran parte del romanzo. Per definirlo con le parole di Simone De Nardi, proprietario del locale e antagonista della storia: «L’Ocean è ben più di una discoteca. Può dare un’ambientazione da sogno tra i ghiacci dell’Antarctic Room o le luci dell’Arctic, un’identità alle minoranze musicali nell’Indian. Può appagare le orecchie più esigenti con la house della Pacific Room, mentre a pochi passi suona musica commerciale nell’Atlantic. Cambiano i nomi, cambiano le musiche, cambiano le persone, e l’Ocean le raccoglie tutte, con le loro diversità e le loro uguaglianze.»
Peccato solo che dietro la facciata di musica, divertimento e sale a tema ispirate agli oceani, ci sia altro e stavolta è Chiara a raccontarcelo: «un inferno mascherato da luna park, dove ogni corsa sulla giostra era pagata con un frammento di innocenza e lo zucchero filato con ciò che restava della dignità.»
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Se siete ancora indecisi, non vi resta che seguire tutte le tappe del blog tour.
Ciao ciao,
*Dana*
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