CORTE DI ROSE E SPINE DI SARAH J. MAAS - RECENSIONE
Ciao a tutti,
oggi nuova recensione qui su Codex Ludus. Come avrete già capito dal titolo, ho deciso di recuperare la famosa serie di Sarah J. Maas, partendo con La corte di rose e spine, in vista dell’uscita di La corte di fiamme e argento.
Questo è il primo libro di una trilogia che sto pian piano
leggendo.
Protagonista è Fayre, ragazza umana figlia di un commerciante caduto in
disgrazia. Seppure viva nel vecchio cottage di famiglia nella foresta al
confine dal mondo umano, lei, il padre e le due sorelle, Nesta e Elain, sopravvivono
di stenti. Essendo l’ultimogenita, non conosce l’educazione che era stata
impartita alle sue sorelle per l’alta società. Non sa neppure leggere. Ma è
proprio la sua libertà da questi vincoli che fa di lei la salvezza per la sua
famiglia. Infatti, non si fa nessuna remora a inoltrarsi nel bosco con un arco
e qualche freccia, per cacciare e fornire cibo alla sua famiglia, che
altrimenti andrebbe a letto con la pancia vuota.
Da autodidatta, ha imparato a cavarsela da sola, creando
trappole, uccidendo selvaggina e scuoiandola per ricavarne carne da mangiare e pelli
da vendere al mercato.
E’ proprio in una di queste sue battute di caccia che si imbatte in un immenso
lupo. Non ci pensa due volte ad abbatterlo e a rivenderne la pelliccia. Non può
sapere però, che il lupo in realtà era un Fae, un essere fatato che vive al di
là della barriera. Un altro Fae si presenta alla sua porta accusandola di aver
violato il trattato tra le due specie e rivendica la possibilità di avere una
vita per una vita. Quello che propone a Feyre non è una esecuzione, ma di
seguirlo nel mondo fatato a vivere per sempre nella sua tenuta, non potrà però
rivedere la sua famiglia, ne tornare nel mondo umano. Unica alternativa la
morte.
Quando parlo di regno fatato e regno delle fate, non immaginatevi le “fatine dei denti” ne “Trilly”. Sono esseri magici che possono tramutarsi in bestie, alcuni hanno delle ali da pipistrello, artigli e sono terribilmente sexy, quanto pericolosi. Scopre successivamente che Tamlin, il Fae che la ospita, è anche il Signore Supremo della Corte di Primavera. Incombe però una gravissima maledizione scagliata da Amarantha, autoproclamata regina di Prythian. Questo sortilegio indebolisce l’intera corte, costringendola a dover portare perennemente una maschera da festa, che è parte di un outfit di un evento al quale avevano partecipato 50 anni prima, nel momento del lancio della maledizione.
Il rapporto tra Tamlin e Fayre inizia con l’odio, ma si tramuta pian piano in qualcosa di più. Un legame sentimentale che la porta a voler salvare in qualche molto la nuova casa e la nuova famiglia che ha trovato.
Ho adorato le ambientazioni, la Corte di primavera ricca di fiori, di strane creature e di panorami da favola.
Fayre è una protagonista forte, sa cavarsela da sola e farebbe di tutto per la sua famiglia, compreso quella nuova. Tamlin, invece, è un protagonista che si svela un po’ alla volta. Non pensate però che sia il principe azzurro, che corre a salvare la sua donna nel momento del bisogno. Nulla di tutto ciò.
Abbiamo poi Lucien e Rhysand. Il primo è un amico di Tamlin e ambasciatore delle varie corti, mentre il secondo è l’affascinante Signore Supremo della Corte della Notte.
Non voglio spoilerare più di tanto, comunque sono certa che anche questi due personaggi daranno grosse soddisfazioni con i prossimi romanzi.
Voi avete letto questa serie? Vi è piaciuta? Fatemelo sapere qui sotto con un commento.
Come sempre vi lascio il link all’acquisto e mi raccomando non dimenticatevi di seguire il Review Party dedicato a Corte di fiamme e argento.
Ciao ciao
*Dana*
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