mercoledì 16 febbraio 2022

I FIORI DELLA MORTE DI J.J. ELLIS - Recensione

I FIORI DELLA MORTE DI J.J. ELLIS  Recensione


Ciao a tutti,

oggi sono qui per parlarvi di un nuovo thriller edito Ponte delle grazie che mi ha gentilmente inviato il romanzo in anteprima.

I fiori della morte è il primo libro di una trilogia, ma può essere benissimo letto in singolo.

Cosa hanno in comune un poliziotto e una giornalista di Tokyo? Holly Blain e Tetsu Tanaka sono dei gaijin: un’inglese importata e un giapponese a metà dal padre americano, non potranno mai fare carriera. Holly non può ambire alla sua agognata cronaca nera e Tetsu non potrà mai diventare importante nel suo lavoro. E se in aggiunta Holly fosse anche così androgina da somigliare a un maschio e da un bel caratterino capace di sfidare l’intransigenza del mondo maschile?!

Quando un “otaku psicopatico” rapisce giovani donne straniere, uniranno i loro sforzi per diventare qualcuno e catturare il criminale. Holly aiuterà l’ispettore attraverso le sue informazioni derivanti da anni di articoli sul jpop, sugli idol e sul mondo delle lolite, tema di interesse del killer.

Ma non è solo il mondo otaku importante per le indagini, infatti l’assassino sembra essere ossessionato da qualcosa risalente al suo passato, i fiori di ciliegio in particolare. Infatti, vuole ricreare delle composizioni floreali, delle vere opere d’arte con punto focale le vittime designate. Un killer alquanto strano che prende l’aspetto del grande Roy Orbinson, il famoso cantante di Pretty Woman, e che raccoglie solo i boccioli più pregiati, quelli dell’hinamatsuri.

Abbiamo poi una continua contrapposizione tra il dolore dell’ispettore e quello dell’assassino, entrambi leciti ma che si contraddistinguono nettamente per come vengono affrontati.

Holly Blain e Tetsu Tanaka seguiranno le tracce del sospettato attraverso i distretti di Tokyo, come quello a luci rosse, centro della yakuza, ma anche al di fuori della città, come ad esempio Himeji e Okinawa.
Sarà un vero e proprio tuffo tra i quartieri di Tokyo e l’autore descrive le ambientazioni in ogni minimo dettaglio.

Oltre alle magnifiche ambientazioni, abbiamo modo di approfondire anche tematiche più importanti del mondo nipponico. Ad esempio il razzismo nei confronti dei non giapponesi, il grande problema derivato dall’anaffettività, la rigidità tipica della loro cultura e una visione esterna ed estremizzata del mondo otaku. Inoltre, ci vengono descritte nel dettaglio molte delle tradizioni nipponiche, come ad esempio i festeggiamenti per lo sbocciare dei fiori e il mondo delle geishe mostrandoci anche il lato oscuro di una tradizione millenaria.

Insomma un thriller molto coinvolgente e ricco di suspance, che vi terrà incollati alle pagine fino alla fine.
Lo stile dell’autore è molto scorrevole e lineare, ma troverete durante la lettura dei modi di dire e delle parole tipiche giapponesi che, per chi è un otaku o adora il Giappone non saranno di certo un problema, mentre per tutti gli altri, in fondo c’è un glossario ben dettagliato. Queste parole potevano anche essere traslitterate in lingua italiana ma probabilmente l’editore ha voluto mantenere lo stile dell’autore donandoci un pizzico in più di genuinità giapponese.

Io non leggo molti romanzi gialli, né thriller, ma devo ammettere che questo mi è proprio piaciuto, l’ho letto il pochissimo tempo e mi sono così appassionata da voler leggere anche i futuri libri della serie. Infatti, lo consiglio anche a chi si vuole approcciare a qualcosa di diverso dal solito.

Voi lo avete letto? Vi è piaciuto? Fatemelo sapere qui sotto con un commento.

Ciao ciao,

*Dana*

 

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