Nuova rubrica: Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi
Ciao a tutti,
oggi ho una novità per voi. Questa settimana ho conosciuto una ragazza di nome Francesca Pace. Oltre ad essere una grande autrice, mi ha coinvolto nella Dark Zone, la sua associazione culturale nata per aiutare promettenti scrittori a far conoscere se stessi e le loro opere.
Da questa settimana apre questa rubrica dedicata alle ambientazioni delle opere proposte da Dark Zone. Usciranno dei post settimanali in cui verranno presentati dei piccoli stralci delle opere e discuteremo dei luoghi descritti nei romanzi.
Primo fra tutti, non potevo che parlare dei libri di Francesca.
Iniziamo con EMMA, il primo libro della Hybrid's Saga.
"Oscurità.
Silenzio.
La sola luce che incontro è quella che si fa strada tra le fronde degli alberi che mi circondano.
Si tratta di gigantesche querce dal tronco solido e nodoso, fusti secolari che sembrano aver visto scorrere intere Ere. Si ergono superbe e nobili, come giganti incantati consapevoli della loro immortale imponenza.
La corteccia, umida al tatto, avvolge e protegge l’intima parte dell’albero che sembra possedere una forza vibrante di vita.
Sento scorrere la linfa sotto le mani. Le mie dita accarezzano con curiosità crescente il profilo del tronco come se potessero decifrarne il segreto più nascosto.
Il solo rumore che percepisco è lo scricchiolio delle foglie secche. Cedono fragili sotto il procedere sicuro dei miei passi.
Tutt’intorno posso udire il sussurro degli elementi; suona alle mie orecchie quasi come un incoraggiamento a continuare la mia corsa.
Il bagliore che filtra tra i rami crea accattivanti giochi di luce. I raggi del sole, tiepidi nel calore e nella luminosità, sembrano lame dorate che dal cielo, penetrando il fitto fogliame, trafiggono la terra.
Il profilo di ciò che mi circonda e mi avvolge sembra perdersi nello spazio, come se fosse sfumato da un capace pittore il cui scopo è quello di annullare il confine tra realtà e sogno.
La nebbia che avviluppa i miei piedi conferisce al bosco un aspetto surreale... effimero... suggestivo…
L’aria madida che mi bagna i vestiti e i capelli odora di legno e fango.
Un alito di vento agita quel mistico scenario scompigliando la mia chioma e rigenerando i miei pensieri.
Mi fermo.
Osservo quanto ho intorno e gioisco di tutto ciò che incontra il mio sguardo. Respiro a fondo gli odori del bosco che risvegliano i miei sensi ormai sopiti da troppo tempo. Brandisco una spada. L’elsa è lavorata e impreziosita da una pietra di ametista incastonata in un elaborato fregio del quale non riesco a distinguere le linee. Ne sostengo il peso con sicurezza, mentre corro agile e veloce tra gli alberi. Mi perdo nella pace secolare delle querce tra le quali sfreccio con abilità, priva di peso, quasi fossi un’entità incorporea. Sono arrogante nei movimenti. Il mio volto è candido e fiero. Un ghigno beffardo disegna sulle mie labbra un’accattivante sorriso. Lo sguardo tradisce invece l’insolenza e l’inesperienza della mia giovane età. Guardo alle mie spalle solo un attimo per beneficiare di tanta forza. Infine scivolo via rapida al di là del fiume che taglia il bosco. Il profondo silenzio, disturbato solo dai rumori della natura, rende il paesaggio ancora più suggestivo. Una forza seducente e magnetica mi spinge ad andare avanti. Sempre più veloce. Qualcosa o qualcuno mi sta attirando verso di sé. Il sangue scorre fluido e rapido nelle mie vene, irrorando ogni centimetro del mio corpo di forza e nutrimento. I muscoli tesi rispondono fulminei a ogni mio comando. Il respiro si fa corto. Il battito del cuore incalzante e potente. I sensi allertati, pronti a reagire. Tutto il mio corpo esprime forza, potenza e prontezza. Come al più pericoloso dei predatori, nulla sfugge al mio controllo e nulla può sorprendere il mio istinto e le mie difese. Nell’animo si fa strada una sensazione mista di paura ed eccitazione; l’adrenalina mi invade, stordendomi. Il mio corpo freme, esaltato da tanta sicurezza. Ogni parte di me è in trepidante fermento. E tutto il resto è immobile, quasi irreale nella sua immobilità. Così come il creato intorno a me, anche i miei pensieri sembrano statici, immobili come in una fotografia. Posso osservarli e, a ritroso, riviverne ogni passaggio. Tutto mi trasmette calma.
Si ritrovò in un bagno di luce. Un rumore fastidioso le trapanava le orecchie. La sveglia la stava riportando alla realtà, mentre Gastone, dopo essersi fatto strada tra le coperte tirate su fino al viso, aveva preso a leccarle le guance reclamando la sua colazione."
Osservo quanto ho intorno e gioisco di tutto ciò che incontra il mio sguardo. Respiro a fondo gli odori del bosco che risvegliano i miei sensi ormai sopiti da troppo tempo. Brandisco una spada. L’elsa è lavorata e impreziosita da una pietra di ametista incastonata in un elaborato fregio del quale non riesco a distinguere le linee. Ne sostengo il peso con sicurezza, mentre corro agile e veloce tra gli alberi. Mi perdo nella pace secolare delle querce tra le quali sfreccio con abilità, priva di peso, quasi fossi un’entità incorporea. Sono arrogante nei movimenti. Il mio volto è candido e fiero. Un ghigno beffardo disegna sulle mie labbra un’accattivante sorriso. Lo sguardo tradisce invece l’insolenza e l’inesperienza della mia giovane età. Guardo alle mie spalle solo un attimo per beneficiare di tanta forza. Infine scivolo via rapida al di là del fiume che taglia il bosco. Il profondo silenzio, disturbato solo dai rumori della natura, rende il paesaggio ancora più suggestivo. Una forza seducente e magnetica mi spinge ad andare avanti. Sempre più veloce. Qualcosa o qualcuno mi sta attirando verso di sé. Il sangue scorre fluido e rapido nelle mie vene, irrorando ogni centimetro del mio corpo di forza e nutrimento. I muscoli tesi rispondono fulminei a ogni mio comando. Il respiro si fa corto. Il battito del cuore incalzante e potente. I sensi allertati, pronti a reagire. Tutto il mio corpo esprime forza, potenza e prontezza. Come al più pericoloso dei predatori, nulla sfugge al mio controllo e nulla può sorprendere il mio istinto e le mie difese. Nell’animo si fa strada una sensazione mista di paura ed eccitazione; l’adrenalina mi invade, stordendomi. Il mio corpo freme, esaltato da tanta sicurezza. Ogni parte di me è in trepidante fermento. E tutto il resto è immobile, quasi irreale nella sua immobilità. Così come il creato intorno a me, anche i miei pensieri sembrano statici, immobili come in una fotografia. Posso osservarli e, a ritroso, riviverne ogni passaggio. Tutto mi trasmette calma.
Si ritrovò in un bagno di luce. Un rumore fastidioso le trapanava le orecchie. La sveglia la stava riportando alla realtà, mentre Gastone, dopo essersi fatto strada tra le coperte tirate su fino al viso, aveva preso a leccarle le guance reclamando la sua colazione."
Questo è un piccolo stralcio del libro in cui è descritta una foresta. Francesca la immaginava come nella foto e inoltre mi ha confessato che adora le atmosfere gotiche e dark, dal carattere denso e suggestivo.
Parliamo poi di GABRIEL IL SIGILLO DELLA TREDICESIMA RUNA, lo Spin off della serie.
"...La brezza che fresca soffiava dal mare, portava con sé l’odore salmastro di una pesca ricca e addolciva l’aria secca e gelida che avviluppava il corpo dell’uomo sulla scogliera. Era giorno già da alcune ore, ma il timido sole che rischiarava quelle terre non riusciva a spingere i suoi raggi attraverso e oltre la fitta coltre di nubi che, come un tetto minaccioso e cupo, avvolgeva ogni angolo. I raggi, delicati nel tepore e nella luminosità della stagione invernale, erano indeboliti dall’intricato abbraccio di quei nembi che, come mani sapienti, vi si stringevano intorno. Con la stessa forza e determinazione di grossi pugni di giganti sembravano opprimerne la lucentezza fermandone la corsa. Nonostante il cielo sembrasse un ammasso di minacciose matasse grigie, il sole cercava di espugnare il muro di lanugine cinerina, tentando di portare a termine il suo compito rischiarando quelle terre fiere e orgogliose con l’intenzione di riscaldarne l’animo guerriero. «Diamine, non è ancora giorno pieno e già si è ficcato in chissà quale guaio». Il giovane cavaliere sfrecciava rapido in sella al cavallo in cerca di suo fratello che, con molta probabilità, aveva ingaggiato un duello con qualche malcapitato. [.................................................] La montagna scendeva a precipizio nell’acqua con un susseguirsi di sommità e insenature che ne modellavano il fianco donandole un dinamismo e una morbidezza in netto contrasto con la forza e la durezza della pietra. Il leggero strato di muschio che ne fasciava alcuni tratti sembrava vestirla di un abito protettivo contro il freddo dell’oceano. La scogliera, superba e coraggiosa, non aveva nessuna intenzione di arrendersi alla forza di quella massa d’acqua che ne lambiva la base come fa un amante con le caviglie della sua donna in attesa di essere accolto nelle sue più intime grazie. Allo stesso modo il bosco che abbracciava la collina non si rassegnava al gelo e al freddo che lo stavano costringendo alla nudità, privi com’erano gli alberi delle loro fronde che rigogliose ne vestivano i rami durante le stagioni più calde. L’autunno che volgeva al termine li aveva spogliati delle foglie e le querce, ora, allungavano i rami impoveriti e rinsecchiti verso il cielo, come mani scheletriche."
"...La brezza che fresca soffiava dal mare, portava con sé l’odore salmastro di una pesca ricca e addolciva l’aria secca e gelida che avviluppava il corpo dell’uomo sulla scogliera. Era giorno già da alcune ore, ma il timido sole che rischiarava quelle terre non riusciva a spingere i suoi raggi attraverso e oltre la fitta coltre di nubi che, come un tetto minaccioso e cupo, avvolgeva ogni angolo. I raggi, delicati nel tepore e nella luminosità della stagione invernale, erano indeboliti dall’intricato abbraccio di quei nembi che, come mani sapienti, vi si stringevano intorno. Con la stessa forza e determinazione di grossi pugni di giganti sembravano opprimerne la lucentezza fermandone la corsa. Nonostante il cielo sembrasse un ammasso di minacciose matasse grigie, il sole cercava di espugnare il muro di lanugine cinerina, tentando di portare a termine il suo compito rischiarando quelle terre fiere e orgogliose con l’intenzione di riscaldarne l’animo guerriero. «Diamine, non è ancora giorno pieno e già si è ficcato in chissà quale guaio». Il giovane cavaliere sfrecciava rapido in sella al cavallo in cerca di suo fratello che, con molta probabilità, aveva ingaggiato un duello con qualche malcapitato. [.................................................] La montagna scendeva a precipizio nell’acqua con un susseguirsi di sommità e insenature che ne modellavano il fianco donandole un dinamismo e una morbidezza in netto contrasto con la forza e la durezza della pietra. Il leggero strato di muschio che ne fasciava alcuni tratti sembrava vestirla di un abito protettivo contro il freddo dell’oceano. La scogliera, superba e coraggiosa, non aveva nessuna intenzione di arrendersi alla forza di quella massa d’acqua che ne lambiva la base come fa un amante con le caviglie della sua donna in attesa di essere accolto nelle sue più intime grazie. Allo stesso modo il bosco che abbracciava la collina non si rassegnava al gelo e al freddo che lo stavano costringendo alla nudità, privi com’erano gli alberi delle loro fronde che rigogliose ne vestivano i rami durante le stagioni più calde. L’autunno che volgeva al termine li aveva spogliati delle foglie e le querce, ora, allungavano i rami impoveriti e rinsecchiti verso il cielo, come mani scheletriche."
Questa descrizione dell'ambiente rimanda a un fantasy più tradizionale. "Adoro il fantasy in ogni sua sfaccettatura, mi piacciono i fantasy epici in cui le ambientazioni sono tratteggiate in modo chiaro e consapevole" ecco cosa ne pensa Francesca in merito. E non possiamo che essere pienamente d'accordo con lei. Voi cosa pensate del genere Fantasy?
Infine ecco a voi il secondo libro, VINCOLO DI SANGUE.
"Oscurità. Silenzio. Nulla è concesso al mio sguardo, non un’immagine o un frammento di essa. Non riesco a percepire lo spazio intorno. Provo l’assurda sensazione di essere priva di contorno e di peso. Sono senza limiti, in continuità con lo spazio intorno… sono parte di esso. Non so dove mi trovo. Allungo le mani in cerca di un qualsiasi riferimento... una parete… una porta... nulla! Arranco nel buio completamente cieca. I miei sensi di vampiro non mi aiutano, sembrano come anestetizzati, intorpiditi ed assolutamente inutili. Le tenebre sono tanto dense da sembrare corpose. Quasi riesco a percepirne il peso addosso. Le sento avvolte alle cosce... appiccicate come abiti bagnati che aderiscono perfettamente ad ogni centimetro della mia pelle. Gravano sulle spalle nude come il tocco malevolo ed invadente di un arcano sortilegio. Nulla di tutto questo è reale. La mia mente lo sa. Io ne sono certa, ma nonostante questa consapevolezza non riesco a liberarmi di questo sentimento di permeante disagio. Per quanto cerchi di fuggire quella ostile condizione e muovermi, le mie gambe e le mie braccia sembrano essere fatte di cemento. Sono bloccata in una immote posizione. Una statua la cui anima vibra invisibile. Il fardello aumenta e mi sento costretta in un vestito tessuto di densa paura. Non riesco quasi più a respirare tanto il corpetto di quell’ingrato abito, fatto di ganci aguzzi come artigli, mi comprime il petto impedendo al mio torace di muoversi nel suo mai stanco moto. Questa fissità non lascia spazio ai polmoni per svolgere il loro perpetuo lavoro. Cerco di urlare, ma non una parola esce dalla mia bocca priva di aria mentre sento la trachea costringersi e torcersi. È come se qualcuno la stesse stringendo tra le mani. Lingue di nero terrore si stanno impossessando di me. Si aggrovigliano attorno alla mia gola chiudendone il lume. "Gabriel...". Urlo nella mia testa e la mia voce è distorta e sofferente. "Gabriel... ho paura... aiutami". Grido più forte sperando che lui mi senta, ma certa che non riceverò risposta. È solo un sogno questo e lui non ne fa parte. Devo svegliarmi. Il panico mi invade. Sono sola e sono umana. Drammaticamente umana. Nessun particolare ed immortale potere verrà in mio aiuto per contrastare questa nera magia che tutto avvolge e fagocita. Mi manca il respiro. È come se fossi immersa in un liquido catramoso che, raffreddandosi, aderisce al corpo e divenendo solido lo imprigiona in una gabbia di cemento. "Gabriel...". So che non mi sentirà, ma è a lui che affido ogni mia speranza. "Sono qui...". Al contrario di quanto mi aspettassi, la sua voce risuona nella mia testa rassicurante e ferma. Il mio cuore agitato sembra rallentare guadagnando un battito più sano. "Sei qui!". Penso tra me e improvvisamente sento forte la spinta ad uscire da questo incubo orrendo. Voglio tornare al mio mondo... Quello che vivo con lui e lui solo. "Che succede Emma?". Mi chiede con un tono concreto che stravolge i miei pensieri. Lui non è nel sogno, la sua voce arriva dal mondo reale. Devo seguire la sua voce, mi indicherai la strada per la salvezza. "Parlami... ti prego". Supplico lui in un lamento che stento a riconoscere come mio, tanto è pregno di fiducia e desideroso di una guida che non manca il suo arrivo. "Sono qui... per te... vieni da me". Sussurra delicato. "Non riesco a muovermi… a respirare... è tutto così dannatamente buio". "Emma... respira... vieni da me”
Con quest'ultimo stralcio si può comprendere tutta la paura che scaturisce in Emma dall'ambiente in cui si trova. Devo fare i complimenti a Francesca, perché senza ancora aver letto la sua saga, questo stralcio suscita emozioni a chi lo legge.
Ma queste ambientazioni e luoghi da sogno, da cosa sono state ispirate? "Dai luoghi in cui vivo e in cui ho vissuto. La saga si muove tra Praga, città che ho visitato più volte e adoro, Zurigo, città in cui vivo e Roma, luogo da cui vengo!" ecco la risposta dell'autrice. Tre magnifiche città, una più bella dell'altra, a fare da scenografia ai suoi romanzi.
Ma cosa dobbiamo aspettarci dai suoi prossimi libri? Francesca mi ha confessato che le piacerebbe riuscire ad ambientare la sua prossima storia in un mondo che non esiste, totalmente inventato!
Fatemi sapere cosa pensate di questa saga. L'avete già letta? E soprattutto quali sono i posti da sogno in cui ambientereste un libro?? Io sono molto curiosa e aspetto solo di leggere i suoi libri!!
Ovviamente da amante del Fantasy non posso che gradire ogni ambientazione descritta in ogni sua sfaccettatura.
Ciaooooooooooo alla prossima!!!
*DANA*
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