martedì 30 agosto 2016

LA MIA OPINIONE SU: VINLAND SAGA, parte seconda

LA MIA OPINIONE SU: 
"VINLAND SAGA" 
parte seconda

Secondo episodio di LA MIA OPINIONE SU, come il primo episodio, anche questo parlerà di Vinland Saga, mancano diversi personaggi da analizzare, tutti quelli della fase "adulta" di Thorfinn. Ma cosa molto importante non ho parlato della trama nel primo episodio. Leggendo l'analisi dei personaggi si poteva intuire qualcosa, ma di proposito ho evitato di andare troppo nel dettaglio, nel caso qualcuno avesse voluto acquistare i primi volumi di Vinland Saga.

Se leggerete questo post, sappiate che non sarà spoiler-free, ovvero qui si parlerà del famoso evento cardine che darà una svolta alla storia di Thorfinn... e molte altre cose.


Questo volume, l'ottavo, è quello in cui vi è quel cambiamento di cui parlavo.
Askeladd è solo un soprannome. Il suo vero nome è Lucius Artorius Castus, il legittimo re di Britannia. Il suo nome effettivamente è quello, che sia re o meno è discutibile, ma ciò che importa è che dopo questa affermazione decapita Re Sweyn. Facendo di fatto un favore al Principe Canuto, che sostituirà così il padre Sweyn.
Anche se avvantaggiato da Askeladd, Canuto non può lasciare in vita l'assassino del proprio padre. Askeladd compie quindi un ultimo sacrificio facendosi uccidere dal principe stesso, in modo da legittimare la sua ascesa al trono, compiendo così il proprio piano.


La morte di Askeladd conferisce quel qualcosa "in più" a questo manga. Askeladd è uno di quei personaggi che in una storia qualsiasi non sarebbe mai dovuto morire. Un soggetto che secondo me possiede tutte le carte per essere persino protagonista di una racconto a sé stante. In questo modo, con la sua dipartita, la storia si arricchisce di realismo, tutti possono morire, o quasi: ovviamente l'immortalità del protagonista durante l'intreccio è fuori discussione, al massimo potrà morire alla fine! Sono decisamente rari i casi dove i protagonisti muoiono "prima del dovuto" (come ad esempio nei libri di G.R.R. Martin). 

Lasciamo le riflessioni e torniamo alla trama.

Chi è che non viene considerato in alcun modo in questo intrigo politico? Ma ovviamente il protagonista! Thorfinn, lo jarl che ha l'unico obbiettivo di uccidere Askeladd. Thorfinn è cresciuto con il solo desiderio di vendetta, ma con Askeladd morto, quale è lo scopo della sua vita? Almeno si fosse vendicato lui! Con questo pensiero (anche se in quel momento guidato da istinto animalesco) ferisce il Principe Canuto. Non viene ucciso, altrimenti la storia di Vinland Saga finirebbe, ma diventa uno schiavo.

Con Thorfinn in schiavitù inizia la seconda fase di questo manga.
Gli intrighi della politica ormai non hanno più senso.
Per Thorfinn, in uno stato d'apatia, nemmeno la vita ha più un senso, la SUA vita almeno.
Thorfinn è di proprietà di Ketil, lavora nella sua fattoria. Qui conosce lo schiavo Einar.
EINAR : un britanno, esperto di campi e terra, un contadino. Thorfinn è un guerriero, ha sempre combattuto, non conosce nulla di agricoltura, a differenza di Einar, il quale, diventando amico del protagonista, pian piano gli insegna a diventare un contadino, oltre che uno schiavo "utile".
Odia la guerra, e nonostante Thorfinn fosse un guerriero, questo non impedisce il nascere di una solida amicizia.
Assieme al protagonista lavorerà la terra, e taglierà gli alberi di un bosco di proprietà di Ketil.
Il padrone ha promesso a lui e a Thorfinn che li libererà quando avranno pagato il loro prezzo coltivando il grano nel terreno dove sorge la foresta. Il sogno della libertà lo fa lavorare instancabilmente. È innamorato di Agnes.

Einar è il ragazzo "normale" di questa storia, forse il personaggio più simile alle persone comuni a noi contemporanee, in un certo senso fuori luogo in questo tempo di guerrieri. Tutto sommato mi piace, ha una buona forza di volontà.


KETIL : padrone della fattoria, padre di Ormal, un codardo incapace, e Thorgill, al contrario del fratello minore, un guerriero spietato. 

Va a letto con la schiava Agnes, personaggio inizialmente molto secondario (ma non alle attenzioni di Einar), che acquisterà un po' più di importanza andando avanti nella storia, soprattutto quando apparirà il marito di lei (marito prima che divenisse schiava).
Ketil tutto sommato è un personaggio buono. Anche se verrà destabilizzato dalla perdita di Agnes, che gli farà perdere la testa, per poi finire miseramente con l'aggressione dell'ormai re Canuto, intenzionato a conquistare le terre del latifondista.

La disperazione di Ketil è molto ben realizzata, ma non lo amo come personaggio, non lo odio nemmeno... diciamo che per me Ketil si trova su un leggero confine tra indifferenza e disprezzo, soprattutto verso la sua fase finale. Questo non mina la fattura del personaggio che come ho detto poco fa è fatta molto bene, ma questo non significa che debba piacermi per forza.

In questa sezione vi sono diversi personaggi secondari dall'ex schiavo Patel, alle numerose guardie di Ketil, il cui comandante è un uomo soprannominato Serpe, senza contare i figli di Ketil o il padre del padrone... la schiava Agnes, ma nonostante siano tutti legati ad eventi fondamentali per la storia, nessuno spicca realmente nella massa.

Inoltre vengono approfonditi i personaggi della prima parte, ad esempio Canuto, ora cresciuto e diventato adulto, più adatto al ruolo di re di quanto non lo fosse all'inizio. Resta presente Floki, il comandante Jomsvikingar, sempre a fianco della famiglia reale. Come consigliere e guardia del corpo di Canuto viene aggiunto Woolf, ma anche lui non è centrale in questa storia.

Questa seconda sezione si conclude con la vittoria delle forze di Canuto, sulla marmaglia eterogenea radunata da Ketil.

Traendone le somme: essendo morto Askeladd, di fatto l'obiettivo di vita del protagonista, ciò costringe Thorfinn a crescere. Non è una crescita insensata, è una ricerca di un significato: cosa significa essere un guerriero? Perché combattere? Esiste qualcosa per la quale vale la pena scendere in guerra?
Makoto Yukimura, l'autore, ci mostra i pensieri di Thorfinn, i suoi sogni e incubi. Lentamente il ragazzo impetuoso della prima sezione di volumi sta diventando saggio e molto più simile al padre Thors.

Mi rendo conto che i manga a tema storico di questo tipo non sono di certo tra i più letti. Il pubblico medio in genere legge ciò che ritiene essere più "leggero", o in un qualche modo più accessibile, ma vi posso assicurare che Vinland Saga è tutt'altro che pesante, o di difficile lettura, anzi, è un racconto ben fatto e merita di stare nella vostra collezione.

Detto questo vi devo salutare, ciao e alla prossima!

*ENRICO*

P.S.
Arriverà anche una terza parte!


LA MIA OPINIONE SU: VINLAND SAGA Parte Prima

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