Pronti per una nuova lettura steampunk? Ma prima di tutto cominciamo con l'intervista!
Dove è ambientato il tuo romanzo? Perché lo hai scelto?
Alastor: Ho scelto la capitale dell’impero Britannico perché si presta benissimo per lo stile che abbiamo voluto conferirgli. Lo steampunk, oltre che una corrente culturale e letteraria è anche uno stile di vita. Io l’ho abbracciato nell’abbigliamento, nella scrittura, nella lettura e nel cinema. Non potevo non metterlo anche nei nostri romanzi.
L.A.Mely: La Londra vittoriana in chiave Steampunk è senza dubbio lo sfondo di questa saga. Dal mio punto di vista lo abbiamo scelto perché è immensamente affascinate.
Da cosa è ispirata l’ambientazione?
Alastor: Dalla realtà ovviamente. Ho sempre amato Londra e lo stile pacato e tranquillo dei londinesi. Se c’è una cosa che avrei voluto più di ogni altra è poter vivere in quella città. Avranno sicuramente i loro problemi un po’ come tutti gli altri luoghi del mondo ma quando ci sono andato per la prima volta, due anni fa, mi sono sentito veramente a casa.
L.A.Mely: La passione di Alastor per lo Steampunk è stato il sale che ha dato sapore al tutto. L’epoca vittoriana è un terreno che affascinava entrambi prima ancora di scegliere la variante Steam.
Hai mai pensato di scriverlo in un altro tempo o luogo arrivando a cambiare genere al tuo romanzo? (es. ambientazione fantastica, fantascientifica, immaginaria, in un mondo distopico, in quello attuale, ecc)
Alastor: Partiamo da una semplice quanto realistica considerazione. H.G. Wells ha scritto un bellissimo romanzo steampunk intitolato “The time machine”. Dunque dando per scontato che nello steampunk siano possibili i viaggi nel tempo possiamo anche dire che le possibilità sono infinite.
L.A.Mely: Mai dire mai. Questa domanda potrebbe averci suggerito una interessante idea per avventure future…chi lo sa.
Riesci ad immaginare la tua storia nel passato?
Alastor: Sarò ripetitivo. Con la tecnologia dei viaggi temporali è davvero possibile ogni cosa. Perfino scaraventare gli Hoyt in mezzo ai dinosauri. Non che intenda farlo veramente ma non si sa mai.
L.A.Mely: Più passato della Londra Vittoriana? Uhm no, più in dietro nel tempo decisamente no ma ripeto…mai dire mai
Riesci ad immaginare la tua storia nel futuro?
Alastor: Assolutamente sì. Ho una vaga idea di creare uno spin off in futuro dove gli Hoyt vengono a trovarci direttamente a casa. Chissà, magari riusciamo a intervistarli in diretta.
L.A.Mely: Il bello dello Steampunk è che è ambientato nel presente e nel futuro allo stesso tempo per cui, ovviamente si
Tre posti in cui vorresti ambientare i tuoi prossimi libri?
Alastor: Finora abbiamo preso in considerazione solo i confini britannici ma sicuramente faremo viaggiare il mondo ai nostri personaggi. Sul dove ci sono alcune idee ma prima di tutto andremo a visitare le varie colonie dell’impero. Cina, India, quelli che poi diventeranno gli Stati Uniti.
L.A.Mely: Solo tre? Io gli Hoyt li vedrei ovunque, figurarsi se creassimo altre storie con altri protagonisti.
Ecco la copertina del romanzo cosa ne pensate?
https://www.youtube.com/watch?v=OWfZovKBz9o
Ma ora... è arrivato il momento degli estratti!
I
[…] Prima di partire avevano fatto ricerche sul clima scozzese, allo scopo di non mettersi in viaggio impreparati. Era caratterizzato da piogge frequenti, con continui mutamenti di tempo, anche nell’arco della stessa giornata, nella stagione estiva. In inverno le giornate di sole erano rarissime, accompagnate da un pressante e persistente odore d’umido, soprattutto in prossimità dei corsi d’acqua. Glasgow era una città portuale, centro fiorente del commercio britannico. […]
II
[…]«Qui è l’uccello che non volò mai… Qui è il finocchio che non crebbe mai… Qui è la campana che non suonò mai… Qui è il pesce che non nuotò mai… Quello è lo stemma di Glasgow. Non è uno stemma nobiliare vero e proprio, però.»Osservò meglio avvicinandosi e notò che sotto di esso vi era una placca metallica modellata per somigliare a una pergamena distesa su cui era inciso il cognome della famiglia proprietaria del terreno.
«Forse servirà a spiegare a chi passa che qui è ancora Glasgow», ridacchiò Melinda prima di scendere dal sidecar […]
III
[…] Il corridoio centrale era maestoso e ampio. Ai lati enormi colonne si ergevano a sostenere il magnifico soffitto a volte per la lunghezza di tutta la navata. […] Arrivato il loro turno varcarono la soglia dopo aver risposto al saluto della «maschera». Melinda si ritrovò a strozzare con forza il braccio di Nicholas, […] Non appena riuscirono a superare i tendoni di velluto, si trovarono di fronte qualcosa che non avevano mai visto prima. Una distesa di poltroncine rivestite di tessuto rosso si perdeva a vista d’occhio fino al palco. In alto un maestoso boccascena rosso dava sfoggio di sé con il simbolo della città di Glasgow e ai due lati del locale vi erano tre piani di loggioni, dove le persone si erano già ammassate in attesa dell’inizio dello spettacolo.Allora siete entrati nello spirito steampunk? Notate una forza a vapore che vi spinge nella lettura? Direi che sia il caso di leggere questo romanzo nel caso la abbiate sentita.
Ora devo proprio salutarvi, alla prossima!
*Enrico*
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