venerdì 8 ottobre 2021

Città di Spettri

 

Città di Spettri
VICTORIA SCHWAB


Ciao a tutti e bentornati su Codex Ludus! Oggi parliamo di un romanzo di Victoria Schwab: "Città di Spettri" edito da Mondadori.
Avevo già sentito nominare questa autrice, soprattutto per "La vita invisibile di Addie LaRue" pubblicato l'anno scorso. Non so per quale motivo ma tra i lettori è nata una sorta di rivalità tra chi preferisce Tamsyn Muir, e i suoi Gideon e Harrow, piuttosto che Victoria Schwab.
Diatriba piuttosto sterile visto che lo stile delle due autrici è diverso, così come i temi trattati, ma ammetto che la mia opinione in materia è decisamente limitata, perché per ora ho letto un solo libro di Victoria Schwab, anche se posso già dirvi che Tunnel di Ossa è sul mio comodino pronto per essere letto.

Bando alle ciance! Parliamo di questo libro!

Città di Spettri parla di due personaggi: Cassidy Blake e Jacob, una è viva, l'altro... no.
Cassidy ha il potere di vedere gli spettri, e di varcare il Velo che separa il nostro mondo da quello in cui gli spiriti risiedono.
Jacob invece è il compagno che segue in maniera più o meno costante la nostra protagonista.
A parte una brevissima sezione negli Stati Uniti, tutto il romanzo è ambientato in Scozia ad Edimburgo.

I genitori della protagonista devono girare un programma che riguarda i fantasmi e le zone più infestate del pianeta, non avendo però alcun potere paranormale. Durante questo lavoro si portano appresso la figlia adolescente, che invece di spettri ne vede fin troppi.
Con questi presupposti si potrebbero pubblicare romanzi all'infinito, volendo uno per ogni episodio del programma dei genitori, il libro infatti parla solo del primo episodio, inoltre la natura episodica del romanzo è enfatizzata dalla brevità in cui è scritto.
Se dovessimo fare il paragone con il cinema e le serie tv, potrebbe essere un film molto corto, o una puntata particolarmente lunga di un urban fantasy alla "Supernatural".
Inizialmente lo pensavo troppo breve, ma per quello che vuole raccontare è anche fin troppo lungo.

Va fatto un appunto, si potrebbe dire un complimento, a Marina Calvaresi e al suo tentativo di adattare in italiano le numerose contrapposizione tra scottish english e american english, anche se purtroppo nella nostra lingua si perde molto... del resto come in ogni traduzione.
Sarebbe bello poter provare lo stesso senso di disorientamento di Cassidy a contatto con una lingua che conosce ma nel contempo aliena, ma noi madrelingua italiani non possiamo purtroppo, o almeno non con questo libro.

Ogni tanto leggendo il romanzo avevo quasi la sensazione che il tutto fosse una versione fantasy delle ferie dell'autrice e dei suoi gusti culinari... anche se Victoria incolpa Cassidy dei suoi gusti orrendi in fatto di cibo.


L'opera di Victoria Schwab tutto sommato mi è piaciuta, sarà perché è di un genere che già di base mi piace e quindi parte avvantaggiata... mentre a livello contenutistico non voglio approfondire ulteriormente in questa recensione: scoprirete solo leggendo chi sia la Gazza, quale sia il suo ruolo, e come andrà a finire la vicenda, anche perché se lo facessi io non comprereste Città di Spettri.

 

Questo libro è uno scritto scorrevole e non particolarmente lungo, se vi mettete di impegno lo finite in una sera o due, quindi su, leggetelo e fateci sapere cosa ne pensate con un commento qui sotto e sui nostri social.
Intanto io vi saluto. Ciao e alla prossima!

*Enrico*



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