REVIEW PARTY TORRE DELL'ALBA DI SARAH J. MAAS
Ciao a tutti,
bentornati su Codex Ludus.
Il 13 Ottobre è uscito per Mondadori “Torre dell’alba” di Sarah J. Maas, penultimo libro della serie.
Ringrazio la casa editrice per avermi spedito il libro, ma soprattutto ringrazio Eynyspaolinibooks e La libreria di Yeli per avermi dato nuovamente fiducia, e avermi accolto in questo nuovo review party.
Gli avvenimenti di “Torre dell’alba” sono contemporanei al precedente “L’Impero delle Tempeste”.
Protagonista indiscusso di questo volume è Chaol. Avevo
qualche dubbio in merito a questo romanzo: in quanto l’autrice aveva comunicato
che doveva essere una semplice novella, mentre poi ne è scaturito un libro di
669 pagine.
Seppure Chaol sia uno tra i miei protagonisti preferiti, non riuscivo a capire
cosa c’era da dire in tutte quelle pagine.
Penso che l’autrice abbia voluto redimerlo, dargli una nuova vita e qualcosa per cui combattere.
Chaol Westfall, mano del re di Adarlan e ambasciatore di Terrasen, parte alla volta del continente meridionale assieme a Nesryn Faliq, la nuova capitana delle guardie reali.
Due sono i motivi che lo portano ad approdare nella città di
Antica: primo fra tutti, quello dettato dal suo ruolo, trovare alleati contro
Erawan e Maeve; secondo, ma non meno importante, quello di trovare un guaritore
presso Torre Cesme che riesca a curare la sua colonna vertebrale, spezzata
dalla lama del defunto re di Adarlan, che lo costringe a una vita sulla sedia a
rotelle.
La ferita non ha rotto solo il suo corpo a metà, ma anche il suo spirito. Un
guerriero capace di combattere contro le creature più mostruose che ora ha
bisogno di aiuto anche per farsi un semplice bagno.
Questo argomento viene trattato profondamente, infatti il lettore riesce a
comprendere pienamente quello che Chaol prova, arrivando quasi a compatirlo.
Per quanto riguarda l’ambientazione, viene descritta alla
perfezione: Antica, una città semplice, ma ben strutturata, oserei quasi dire “moderna”.
Il caldo tipico del continente è mitigato da un sistema d’aerazione che porta i
venti d’alta quota fino alla città sottostante. Una città multietnica che
ospita diverse religioni, compresa Silba, la divinità venerata dalle guaritrici
di Torre Cesme.
E’ proprio tra di loro che ritroviamo Yrene Towers, protagonista di una delle
novelle di “La lama dell’assassina”. Ora capisco quando tutti mi dicevano “Leggilo
lo stesso, lo so che sono novelle, ma vanno lette!!!”
L’ordine di curare la schiena di Chaol, la pone davanti a un bivio: quello che
per noi è “il giuramento di Ippocrate”, le impone di curare gli ammalati,
chiunque essi siano, ma la testa non vuole assolutamente accettare di rimettere
in sesto il capitano del re che nel regno dell’Erilea ha sterminato la sua
famiglia e chiunque fosse sospettato di far uso di magia.
Il loro rapporto odio/amore, il punzecchiarsi a vicenda, appassiona il lettore strappandogli qualche risata.
Il tutto questo si svolge sotto il tetto del Khagan, il governatore del continente meridionale, e dei suoi figli, che secondo le leggi di successione, dovranno combattere per contendersi il titolo alla morte del padre. Una sorta di battle royale tra fratelli.
Il sospetto che le mani di Erawan siano arrivate ad Antica, morti sospette, spie, intrighi di corte e segreti irrisolti, arricchiranno non di poco la trama del romanzo.
“La torre dell’alba” è stata una bella lettura autunnale, alle volte un po’ troppo prolissa, ma alquanto scorrevole.
Purtroppo la storia rimane ancora aperta, speriamo di non
dover aspettare troppo per mettere un punto definitivo alle avventure di Aelin
e i suoi compagni.
Voi avete letto questo romanzo? Vi è piaciuto? Sono curiosa di sapere se anche
voi la pensate come me.
Ciao ciao
*Dana*
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