domenica 11 giugno 2023

STRANIZZA DI VALERIO LA MARTIRE - RECENSIONE

RECENSIONE STRANIZZA 

DI VALERIO LA MARTIRE

 

Ciao a tutti,

oggi vi parlerò della giusta lettura per il Pride Month, Stranizza di Valerio La Martire. Ringrazio l’autore e la casa editrice Rizzoli per avermi gentilmente inviato la copia fisica del romanzo.

Avrete di certo già sentito parlare di questo scrittore anche qui su Codex Ludus, nella rubrica Luoghi da sogno & Ambienti romanzeschi, in cui abbiamo parlato della sua Nephilim Saga.

Stranizza è la versione romanzata del delitto di Giarre. Probabilmente i più giovani non se lo ricorderanno perché è un fatto accaduto negli anni ottanta. Io ancora non ero nata ma durante la lettura ho voluto documentarmi sui fatti e ho scoperto che questi avvenimenti sono stati molto importanti per gli anni avvenire soprattutto perché hanno dato il via ad una serie di riforme e tutele in ambito LGBTQ+.

Nino Scalia e Marco Accordino sono i protagonisti di questa storia. Sono due giovani ragazzi originari di un paesino del catanese. Nino è molto giovane, ha sedici anni ma aiuta da sempre il padre a vendere dolci nella sua bancarella da mercato. Marco invece, è poco più grande di lui, ma ha già capito che da quel paese vuole andarsene per mai più ritornare. Le persone lo chiamano “arruso”, il termine dialettale per gay, ma più offensivo. Sono tutti così chiusi di mentalità che qualsiasi cosa fa scandalo, tanto che persino i suoi genitori lo preferiscono im..prigionato o addirittura morto.

Ma alla vigilia della sua partenza per Catania, Marco trova una scusa per restare. E questa scusa si chiama Nino. Lui è molto giovane e ingenuo, pensa che i suoi genitori capiranno, che il nonno capirà. Ma anche loro alla fine soccombono alle malelingue. L’unica soluzione è scappare da quel paese che li ha rifiutati, prima che possa accadere qualcosa di grave. Entrambi moriranno, ma nessuno si prenderà la responsabilità della loro uccisione, perché alla fin fine, proprio quelli che puntano per primi il dito sono anche quelli che non hanno il coraggio di portare avanti la loro filosofia macabra e distorta e da fifoni mandano avanti un bambino a testimoniare le loro colpe.

Questa è la storia di Nino e Marco. Ci sembra così lontana dai giorni nostri ma anche tanto vicina se pensiamo a quanto siamo ancora indietro a livello legislativo ma anche di mentalità.

Ho letto il libro tutto d’un fiato. Mi piace lo stile di scrittura dell’autore che ci descrive il paesino partendo prima dagli abitanti. Come se non fossero i paesaggi a fare la differenza, ma i pensieri delle persone che lo abitano.

Consiglio questo libro non solo come lettura del mese, ma come lettura della vita. Bisogna ricordare e imparare dagli errori fatti e questo è un fatto che va ricordato per non ripetersi mai più.

Fatemi sapere se lo leggerete e soprattutto cosa ne pensate.

Ciao ciao,

*Dana*

 

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